Cronaca

Arrestato Massimo Riella dopo quattro mesi di latitanza: era evaso durante una visita alla tomba della madre. Si trovava in Montenegro

Lo riportano Il Giorno e il Corriere della Sera. L'uomo, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale, era stato arrestato lo scorso dicembre per una rapina ed era evaso il 12 marzo

Si è conclusa la latitanza di Massimo Riella, il 48enne evaso quattro mesi fa dopo che gli era stata concessa un’uscita, sotto scorta, dal carcere Bassone di Como, dove era detenuto in custodia cautelare con l’accusa di aver rapinato due anziani. L’uomo, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale, è stato arrestato ieri in Montenegro, come riportano Il Giorno e il Corriere della Sera, dove la polizia del luogo lo ha identificato e fermato. Riella era stato arrestato lo scorso dicembre per una rapina ed era evaso il 12 marzo durante un permesso premio, quando gli era stato concesso di fare visita alla tomba della madre al cimitero di Brenzio, paesino sul lago di Como. Era bastato un attimo, in cui era rimasto senza manette, per la fuga. Poi per mesi era sparito nei boschi impervi del comasco, che conosceva bene dati i suoi trascorsi da bracconiere, probabilmente aiutato da amici e conoscenti. Fino a quando di lui si è persa ogni traccia. La sua fuga si è conclusa il 16 luglio nel Paese balcanico, dove ora per per lui ci sarà l’estradizione.

È stato il servizio di cooperazione internazionale dell’Interpol a comunicarne la cattura al Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria che ne aveva seguito le tracce da tempo e che aveva segnalato al Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia (SCIP) la sua presenza sul territorio montenegrino. Grazie alle indagini svolte dal Nucleo Investigativo Regionale della Lombardia e coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Como Alessandra Bellù, dalla fine di giugno gli uomini del Nic hanno mantenuto contatti diretti e costanti con i servizi di cooperazione internazionale, segnalando Riella prima in Montenegro, poi in Serbia e successivamente di nuovo in Montenegro. Fino a localizzare con precisione il luogo dove il fuggitivo aveva trovato rifugio, comunicandolo ai reparti speciali della polizia montenegrina che hanno eseguito il blitz. Soddisfazione è stata espressa dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi: “Ho manifestato al Direttore del Nic, Augusto Zaccariello, le mie congratulazioni per la cattura dell’evaso, chiedendogli di esternarle a tutto il personale del Nucleo e, in particolare, del Nir della Lombardia, per il contributo determinante prestato nella lunga e complessa attività di indagine, che ancora una volta dimostra la grande professionalità del nostro personale”.