A Genova, all’istituto “Duca degli Abruzzi”, in una classe prima della scuola primaria, i docenti a settembre dovranno insegnare a 24 bambini di cui sette certificati disabili secondo la Legge 104. Una situazione che ha messo in crisi gli insegnanti ma anche i genitori: nei prossimi giorni faranno, supportati dall’avvocato Paolo Languasco e dall’Usb (Unione sindacale di base), un esposto alla Procura del capoluogo ligure affinché l’ufficio scolastico regionale intervenga sdoppiando la classe.
La questione sulla carta è burocratica ma nella sostanza crea dei problemi a tutti: ai docenti di posto comune; ai tanti insegnanti di sostegno che si avvicenderanno in aula con i sette diversamente abili, ai ragazzi stessi. La norma (Dpr 81/09 e il decreto ministeriale 331 del 24 luglio 1998) prevede che il numero degli alunni nelle classi iniziali che accolgono allievi diversamente abili non può superare il limite di venti, purché sia motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili. Allo stesso tempo la stessa Legge prevede che “le sezioni della scuola primaria sono costituite con un numero minimo di 15 e un massimo di 26 alunni”. Appellandosi a quest’ultimo principio, l’ufficio scolastico regionale ha finora negato lo sdoppiamento della classe che diventerebbero due da dodici alunni.
Nei giorni scorsi si è svolta un’assemblea cittadina tra l’Usb e il comitato genitori “Amici della dieci”, contro la logica del budget immodificabile assegnato agli Uffici scolastici regionali e territoriali per formare le classi. Nel corso dell’assemblea sono state raccolte le firme per presentare l’esposto in Procura.
“Siamo arrivati a questo punto – spiega l’insegnante e sindacalista Laura Spierto – perché il dirigente ha le mani legate. Nelle settimane scorse abbiamo incontrato i dirigenti dell’Usr che hanno proposto al preside di invitare le famiglie a spostarsi in altre scuole. Dopo il rifiuto da parte di tutte le famiglie di spostarsi, la proposta è rimasta la stessa: usare le risorse interne all’istituto per dividere la classe in due. Ciò significa utilizzare le insegnanti di potenziamento assegnate a tutti i plessi di primaria per coprire una sola situazione a scapito di tutte le altre classi”.
Ora i genitori ma anche molti insegnanti son pronti a presentare l’esposto: “Speriamo che attraverso questa nostra azione legale – specifica l’avvocato Languasco – l’Usr metta a disposizione le risorse umane che servono per garantire il diritto allo studio a tutti. Il numero di ventitré alunni con sette disabili di cui tre gravi è contro ogni indicazione data dalle associazioni che si occupano di disabilità. È inaccettabile quanto sta accadendo”. Sulla vicenda i genitori hanno chiesto anche un incontro in Prefettura e invieranno una lettera al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi perché prenda in considerazione il caso di Genova. “Valuteremo lungo il percorso quali altre strade percorrere, legali e di lotta, per riaffermare il diritto allo studio dei nostri alunni e delle nostre alunne”, dice Spierto.