Nel vademecun di Armando Cecatiello appena pubblicato da Bfc Books in collaborazione con Forbes il lettore viene accompagnato nella giungla delle normative che regolano le unioni in Italia. Il testo fornisce in modo chiaro gli elementi basilari su patrimonio, figli, assegni di mantenimento, adozioni, eredità, tfr, successione, testamento, tutele e tanto altro
Le risse tra di loro restano fuori dalle pagine dei giornali, per ora. Non come è avvenuto per il divorzio fra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Il loro percorso di separazione è stato difficile. Con un colpo di scena su tutti: la restituzione dell’assegno di mantenimento della signora dal 2014 in poi. Deciso dai giudici che hanno argomentato: il tenore di vita in regime di matrimonio non può essere garantito per sempre. Se il detto “letti uniti, conti separati” la dice lunga sull’opportunità della scelta di dividere i beni all’atto del matrimonio, ci sono tanti altri aspetti da considerare in caso di separazione. Spesso oscuri a chi non conosce la materia giuridica. Salvo poi scoprirli dopo. Quando si è ormai proiettati nella dimensione del film “La guerra dei Roses“. Per chi, uomo o donna, etero o gay, desideri fare il fatidico passo, matrimonio civile, convivenza, unione di fatto, sarebbe prudente informarsi. Armando Cecatiello, avvocato esperto di diritto di famiglia e delle persone, di tutela dei patrimoni in ambito nazionale internazionale, accompagna il lettore nella giungla delle normative che regolano le unioni in Italia. Fornisce in modo chiaro gli elementi basilari su patrimonio, figli, assegni di mantenimento, adozioni, eredità, tfr, successione, testamento, tutele e tanto altro. Una guida indispensabile, vista la complessità e vastità della materia. Informazioni utili per affrontare il fatidico passo in modo consapevole. E, mai dire mai, per non arrecare danno a se stessi e agli altri in caso di naufragio della relazione.
Partiamo dalla prima domanda che si pone l’autore: “famiglia o famiglie?” “I modelli familiari sono sempre più numerosi – spiega – ci sono famiglie tradizionali, ricostituite, allargate, arcobaleno, monoparentali, nonni che si occupano dei nipoti in assenza dei genitori, madri e padri che si risposano e poi si separano, famiglie che scelgono di vivere insieme ad altre creando nuovi equilibri”. Nel corso degli anni sono stati riconosciuti e regolamentati altri tipi di famiglie. Convivenze di fatto, unioni omosessuali. Ciascuna di queste ha una propria disciplina giuridica da cui conseguono diritti e doveri. Ma, nonostante le diversità, sono tutte accomunate da caratteristiche minime. Quali? Esclusività, stabilità, responsabilità. Fra gli argomenti trattati una parte è dedicata alle unioni omosessuali. Che anche in Italia sono sempre più diffuse. Pensiamo solo al recentissimo matrimonio, il 2 luglio scorso in Toscana, della cantante Paola Turci con Francesca Pascale, la ex di Silvio Berlusconi. Seguito da tutti i media. “Vi è stato un lungo dibattito politico e nel nostro paese non è stata accolta la posizione, assunta in altri Stati, di consentire anche alle coppie same-sex il matrimonio, la così detta marriage equality”, scrive Cecatiello. Per questo motivo, spiega che è stato creato un altro istituto. Le unioni civili vengono definite dalla legge come “una specifica formazione sociale ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione”. In questo tipo di unione, il legislatore ha comunque deciso di ricalcare in gran parte la disciplina del matrimonio, con alcune eccezioni. Senza obbligo di pubblicazioni, l’unione si costituisce mediante dichiarazione di due persone maggiorenni dello stesso sesso di fronte all’ufficiale di stato civile alla presenza di due testimoni.
Possono assumere, per la durata dell’unione, un cognome comune scegliendolo fra i loro e indicare quale regime patrimoniale intendono applicare. L’assistenza morale e materiale e alla coabitazione, il contribuire ai bisogni comuni in modo proporzionale alle proprie sostanze e alla capacità di lavoro professionale e casalinga sono assimilabili a qualsiasi unione. Fatta eccezione per l’obbligo di fedeltà. E per i matrimoni in altri Stati? Cosa prevede la legge? “Il matrimonio è valido se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione o dalla legge nazionale di almeno uno dei coniugi al momento della celebrazione”, spiega l’autore. “O ancora dalla legge dello Stato di comune residenza in tale momento”. Quindi, dice, nessun problema se ci si sposa a Las Vegas, in piena notte, officiante un sosia di Elvis che rispetta la procedura e i regolamenti per il matrimonio e lo registra come previsto dalla normativa dello Stato americano del Nevada. “No – risponde l’autore – Il matrimonio è perfettamente valido anche in Italia, con tutte le conseguenze del caso”. Ma la parte più cospicua di “Patrimoni famiglie e matrimoni. Conoscere i propri diritti e doveri per scelte consapevoli e serene”, riguarda le conseguenze delle separazioni.
I dati pubblicati nella prefazione parlano chiaro: oggi, secondo le stime, ci sono 48 divorzi ogni 100 matrimoni. In sostanza, un matrimonio su due naufraga. La legge sul divorzio è stata introdotta in Italia nel 1970. “Cinque anni dopo, su cento persone sposate non si raggiungevano tre divorziati. Insomma, la mela del matrimonio sembrerebbe spaccata a metà”. E si divorzia anche dopo 42 anni. Come nel caso dell’ex campione di ciclismo Francesco Moser dopo una vita con Carla Merz. Ha detto basta a 71 anni. Non avrebbe mai pensato di divorziare quando si è sposato più di quattro decenni fa. Così come non lo avrebbero pensato Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi. Che ora, dopo la separazione, si impegniamo a proseguire con amore e amicizia il percorso di crescita delle loro meravigliose bambine. Magari non faranno le vacanze insieme ma qualche cena sì. E le questioni economiche? Confessiamolo, sono quelle che portano veleno in ogni relazione al termine. Il mio, il tuo, il mi devi sono nemici dell’amicizia futura. “Le cronache sono piene di storie di divorzi miliardari o anche semplicemente costosi e complicati: soprattutto per le proprietà e per i figli”. Così piega il direttore di Forbes Alessandro Rossi in apertura del libro.
Il divorzio più costoso della storia? Quello tra Mackenzie Bezos e Jeff Bezos, il fondatore di Amazon. Ora lei è una delle donne più ricche al mondo. Ma hanno trovato un accordo pacifico, lei ha concesso all’ex marito tutti i suoi interessi nel Washington Post e in Blue Origin, oltre al 75% delle azioni che erano condivise dalla coppia in Amazon; mentre alla donna è andato il restante 25% dei titoli, ovvero il 4% di Amazon: una quota che vale 36 miliardi di dollari. Ma dove piove ricchezza forse un accordo si trova senza il rischio di dormire in auto. E’ tutto più facile. Oppure no?