Il governo britannico dichiara allerta rossa in tutto il Paese a causa dell’ondata di caldo che da domani investirà tutto il territorio. E’ la prima volta che un’allerta rossa viene emessa da quando il sistema di emergenza caldo è stato introdotto lo scorso anno. Da domani in tutto il Paese, la colonnina di mercurio segnerà temperature ben oltre la media, arrivando fino a 4o gradi martedì. Si supererà, dunque, il precedente record di 38 gradi e mezzo del 2019, registrato a Cambridge. Già nei giorni scorsi, il governo britannico aveva lanciato l’allarme in gran parte del Regno Unito, ma da lunedì, l’allerta di estenderà a tutto il territorio, compresa la Scozia meridionale e il Galles. L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha aumentato l’allerta per il caldo dal livello tre al livello quattro, ovvero lo “stato di emergenza nazionale”. Ieri, il governo britannico ha tenuto una riunione di emergenza in videoconferenza, dopo l’allarme lanciato dal Met, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, per i prossimo giorni, quando è prevista l’ondata di calore. Grande mobilitazione anche delle agenzie statali. Il Network Rail e il Transport for London che regolano il trasporto pubblico londinese, hanno avvertito i cittadini di viaggiare solo se necessario in questi giorni.
In queste ore, il governo britannico sta predisponendo misure straordinarie, con un aumento degli operatori sanitari a lavoro sia lunedì che martedì, per le chiamate di emergenza . In questa situazione difficile, però, non mancano le polemiche sull’ operato del governo. Come riportato dalla Bbc, il partito laburista ha criticato il primo ministro Boris Johnson per la sua mancata partecipazione alla riunione straordinaria di sabato sull’emergenza e per aver organizzato un pranzo privato per alcuni parlamentari conservatori, nella sua residenza di campagna di Chequers, nella contea di Buckinghamshire. Angela Rayner, una delle figure più forti del partito laburista, ha biasimato il premier affermando che Johnson si sta “preparando a festeggiare mentre la Gran Bretagna bolle”.