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Ucraina, caccia alle spie. Zelensky verso il siluramento del capo degli 007 ucraini Ivan Bakanov. Era suo amico di lunga data

A fare luce sul comportamento sleale dei funzionari del Servizio di Sicurezza dell'Ucraina, lo SBU, è stato Andriy Naumov del dipartimento di sicurezza interna - un'unità che, tra le altre cose, si occupa di prevenzione della corruzione all'interno dell'agenzia. E' fuggito all'estero poche ore prima dell'invasione russa del 24 febbraio

Il sospetto che qualcuno dei suoi lo abbia tradito, il presidente ucraino Volodimir Zelensky lo ha già da un po’ e precisamente quando il 3 marzo scorso i russi sono riusciti a prendere la città di Kherson, sulla sponda destra dell’estuario del Dnipro, nell’Ucraina meridionale. Un colpo che i russi non avrebbero potuto mettere a segno se il ponte che si trova sul fiume che nasce dall’altopiano del Valdaj, nella Russia Occidentale, fosse stato fatto saltare in aria. Eppure così non è stato, anzi. Contravvenendo agli ordini arrivati direttamente da Zelensky, il generale Serhiy Kryvoruchk, capo del direttorato dello SBU, il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina, ha ordinato ai suoi ufficiali di evacuare la città prima che le truppe russe riuscissero a prenderla d’assalto. Nel frattempo- secondo quanto riportato dal sito di informazione ed approfondimento “Politico”- il colonnello Ihor Sadokhin, assistente di Kryvoruchk e capo del Centro antiterrorismo dell’ufficio locale, avrebbe svelato alle truppe russe dirette a nord dalla Crimea, l’esatta collocazione delle mine ucraine che erano disseminate sul territorio e che avrebbe aiutato a fermare, o quantomeno, rallentare l’avanzata russa. Ma non finisce qui. Sempre secondo rivelazioni riportate da Politico, il colonello Sadokhin avrebbe aiutato i russi a coordinare la traiettoria di volo dei loro aerei.

Tutto questo è costato all’Ucraina il controllo della città di Kherson, la prima grande città del Paese ad essere stata catturata dalle forze russe. Dalla presa di Kherson, la caccia alla spia è diventata una priorità per Zelensky. Ricerca che lo ha portato ad un nome ben preciso: Ivan Bakanov, capo dello SBU, suo amico di lunga data, che in passato ha gestito la sua società di intrattenimento e la sua campagna elettorale. A fare luce sul comportamento sleale di questi funzionari è stato Andriy Naumov, generale di brigata, a capo del dipartimento di sicurezza interna dell’agenzia- un’unità che, tra le altre cose, si occupa di prevenzione della corruzione all’interno dell’agenzia di intelligence. Fuggito all’estero poche ore prima dell’invasione russa del 24 febbraio.

Bakanov, 47 anni, è stato al fianco di Zelenskyy da quando quest’ultimo è passato dall’essere un comico ad essere un leader conosciuto in tutto il mondo. Quando Bakanov fu nominato capo dell’intelligence ucraina nel 2019, sono piovute critiche da parte dei parti dell’opposizione che si sono opposti alla scelta di affidare un incarico così delicato ad una persona con una scarsa esperienza nel settore come nel caso di Bakanov. Nonostante queste obiezioni, Zelensky lo ha voluto con sè. Ora il presidente vuole la sua testa e sta cercando un modo per sollevarlo dall’incarico. Nei mesi scorsi, le autorità ucraine hanno accusato Naumov, Sadokhin, e Kryvoruchko i tre ex funzionari dello SBU, di alto tradimento. In un discorso del 31 marzo, Zelenskyy ha spogliato Naumov e Kryvoruchko dei loro gradi e li ha denunciati come “traditori”. Sadokhin e Kryvoruchko sono stati arrestati dalle autorità ucraine e Naumov è stato arrestato il 7 giugno in Serbia, dove le forze dell’ordine lo hanno trovato con 600.000 euro, 125.000 dollari, e una scorta di smeraldi. Ora Kiev ne chiede l’estradizione.