Attualità

Elio e le Storie Tese, il figlio del cantante sul palco: “Sono autistico e ne vado fiero: rispettateci”

Il vero protagonista del Concertozzo è stato un ragazzino di 12 anni e mezzo che non ha 'temuto' le oltre 7500 presenze ed è salito sul palco con grande savoir faire: Dante, figlio del cantante Elio

Al “Concertozzo” accade anche questo. Non solo musica dunque alla serata sold out realizzata ieri alla Fiera di Bergamo. Lo scopo del concerto è stato quello di aiutare l’organizzazione umanitaria Cesvi per supportare i profughi in arrivo dall’Ucraina. Da un’idea del Trio Medusa, che nel 2020 aveva telefonato a Elio e le storie Tese per proporre un “concerto di fine sfiga”, alla concretizzazione del sogno dopo 4 anni di attese e un’asta benefica online che ha raccolto 150 mila euro devoluti a 46 band emergenti. La serata finalmente è arrivata nella città di Bergamo, simbolo della lotta contro il covid insieme a Cremona e Milano.

La storia di Dante e quell’esigenza di farsi sentire al Concertozzo
Il vero protagonista del Concertozzo è stato un ragazzino di 12 anni e mezzo che non ha ‘temuto’ le oltre 7500 presenze ed è salito sul palco con grande savoir faire. Dante, figlio del cantante Elio, senza esitazione, senza girarci troppo attorno, ha urlato: “Sono autistico e ne vado fiero”. Mentre il papà lo osservava divertito, il ragazzo ha ripreso subito la parola: “Ok, eccomi qui. Il mio nome è Dante, il cognome è Belisari ma, vabbè, a nessuno interessa, e sì, sono autistico e ne vado fiero”. Dopo gli applausi generali il dodicenne ha aggiunto: “Vi chiedo una cosa in particolare. Per prima cosa godetevi lo spettacolo, vi lascio in pace, ma come seconda cosa per favore, rispettate tutte le persone autistiche”. E non è tutto. Dante ha voluto riprendere il microfono per concludere con “un’ultima cosa: la terra dei cachi è la terra dei cachi, ciao Bergamo”.

La musica può ripartire. La reunion di Elio con le Storie Tese è avvenuta dopo tempo ed ha permesso di raccogliere i fondi necessari. La lezione però questa volta ce l’ha data Dante che, con i suoi 12 anni, ha esortato tutti al rispetto. Evviva la Generazione Z.