L’Unione europea compie un altro passo in direzione di una difesa comune. Dopo le dichiarazioni d’intenti e le precisazioni sulla complementarità che questo progetto deve mantenere con l’Alleanza Atlantica, Bruxelles lancia un fondo per gli acquisti comuni in materia di Difesa da 500 milioni di euro da spendere in due anni. L’obiettivo non è solo quello di aumentare le capacità militari europei, ma anche e soprattutto quello di avviare un processo di omogenizzazione delle forniture tra i vari Paesi, così da poter facilitare addestramenti congiunti o, almeno, garantire le capacità di utilizzo dei mezzi tra tutti i membri degli eserciti nazionali dei 27 Stati membri. “È una nuova tappa dell’integrazione europea nella difesa”, ha annunciato il commissario Ue per il Mercato Interno, Thierry Breton. Il fondo, che integra quello europeo per la difesa, punta ad aumentare la produzione di armi pesanti e munizioni in Ue e ricostituire gli stock europei, continuando nell’immediato anche a offrire sostegno militare all’Ucraina. L’iniziativa sarà sostenuta da un programma permanente di acquisti congiunti entro la fine dell’anno.

Quella della Commissione Ue è la prima risposta all’appello lanciato dai capi di Stato e di governo nel corso del vertice di Versailles e mira, spiegano da Palazzo Berlaymont, a “soddisfare le esigenze più urgenti e critiche di prodotti per la difesa” sorte “dopo l’aggressione della Russia contro l’Ucraina”, si legge nella proposta della Commissione. “Oltre ad aiutare a ricostituire parte delle scorte” europee che si sono via via esaurite con le forniture di armi all’Ucraina, “stiamo creando un incentivo attraverso il bilancio dell’Ue affinché gli Stati membri acquistino insieme. La difesa dell’Europa sta facendo passi da gigante”, ha evidenziato Breton.

Nello specifico, questo strumento sosterrà i progetti redatti da consorzi di almeno tre Paesi membri. Le azioni ammissibili possono riguardare appalti per la difesa o l’estensione di progetti avviati dall’inizio della guerra a partire dal 24 febbraio 2022. L’idea è di “consolidare la domanda attraverso gli acquisti congiunti”, promuovendo “la competitività” e “l’efficienza della base tecnologica e industriale di difesa europea, in particolare accelerando l’adeguamento dell’industria ai cambiamenti strutturali, compreso l’aumento delle sue capacità manifatturiere”.

Lo strumento terrà conto del lavoro della task force per gli appalti congiunti della difesa, istituita dalla Commissione e dell’Alto rappresentante Ue, che facilita il coordinamento delle esigenze di appalti a brevissimo termine degli Stati membri. La Commissione ha adottato la proposta di regolamento in via prioritaria e la trasmetterà ora al Parlamento europeo e ai governi dai quali si attende “una rapida” adozione.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Bruxelles rivede al ribasso le stime di crescita della zona euro. Nel 2022 Pil a + 2,6%. Italia fanalino di coda

next
Articolo Successivo

Gas, il piano Ue ‘per salvare l’inverno’: taglio dei consumi del 15%. Ma Madrid frena: ‘Non c’è stato dibattito’. Ecco perché penalizza l’Italia

next