di Daniele Giuseppe Cannata

Credo che, giunti in questa fase, quelli davvero irresponsabili siano coloro che stanno invece dichiarando tali i deputati e senatori del M5S. D’altro canto ora sì che il M5S ha davvero tracciato un limite chiaro e netto (a mio modo di vedere, finalmente!) e in discontinuità con gli ultimi mesi. Di contro la sfida, tutt’altro che banale, sarà quella di sopportare pressioni enormi nei prossimi giorni e mantenere la barra dritta. D’ora in avanti, fino alla fine della legislatura, l’opposizione è la giusta dimensione per un movimento che deve ritrovare la sua via maestra, rispolverare i vecchi valori e liberarsi delle ultime scorie radioattive al proprio interno (leggasi ministri che si opporranno strenuamente alle dimissioni o chi dovesse eventualmente piegarsi di fronte alla “minaccia” di elezioni anticipate).

E’ il loro unico modo per:
* riorganizzarsi internamente e selezionare una classe politica presentabile da proporre alla prossima tornata elettorale;
* avere una chance di opporsi a un quinquennio di centro-destra, molto più destra che centro;
* e soprattutto sopravvivere.

Diversamente un eventuale appoggio ad un ultimo governo sarebbe senza dubbio la morte definitiva del movimento. Allora sì che i cosiddetti responsabili avranno raggiunto il loro vero obiettivo. Mario Draghi, il migliore dei migliori, si è dimesso per ragioni del tutto personali e che nulla hanno a che vedere con il senso di responsabilità o con il senso di appartenenza allo Stato. Di fatto avrebbe ancora oggi i voti in parlamento per governare anche senza il M5S, ma nella narrazione giornaliera la cosa è come se non esistesse.

Draghi e draghiani, se fossero in buona fede, dovrebbero solo essere felici di poter governare senza questa componente, tacciata da più parti, come irresponsabile. Invece, e qui sorgono i dubbi, si stanno alzando dal tavolo lanciando le carte in preda a un capriccio personale del “migliore” andando a piangere dal papà (leggasi Mattarella) perché dopo aver vinto tutte le partite hanno perso l’ultima. In sintesi, detta come va detta, siamo davanti al classico esempio di colui che vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca dato che, di fatto, pretende i voti dei parlamentari del M5S per continuare a emettere provvedimenti che colpiscono solo ed esclusivamente quella forza politica che ha innegabilmente vinto le elezioni del 2018 ma che, per inesperienza ed opportunismo dei singoli, si è lasciata spolpare dai giochetti di palazzo nel giro di pochi anni.

Credo che alla fine comunque ci sarà un Draghi-bis perché quest’ultimo si accorgerà del passo falso commesso e otterrà comunque la fiducia dalle camere, più interessate a mantenere lo stipendio fino alla fine della legislatura che ad altro. Questo vincolerebbe Draghi fino alla fine della legislatura e potrebbe forse garantirgli qualche chance per correre al Quirinale alla prossima legislatura (dove non vedo così remota le possibili dimissioni di Mattarella in favore di una figura ulteriormente garantista verso l’Ue nell’ipotesi di un prossimo governo a trazione Meloniana).

Quello che è certo è che il M5S ha un’unica sola via. Andare avanti fino in fondo. Povrà ritirare i propri ministri e lasciare andare avanti solamente i cosiddetti responsabili… responsabili di un paese in ginocchio, senza visioni di lungo periodo e che sta riportando in auge le centrali a carbone a causa di scelte scriteriate e senza visione da parte dei governanti degli ultimi 20 anni; periodo in cui i volti che alla fine si sono avvicendati ce li ricordiamo tutti e, purtroppo, continuiamo a vederli ancora oggi in prima serata a darci lezioni di politica e soluzioni magiche.

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