L'indagine, che ha ricostruito un sistema di gestione illegale da parte di alcune imprese locali, aiutate da esponenti dell'amministrazione pubblica, è coordinata dalla Dda di Milano e condotta da Squadra Mobile e Guardia di Finanza di Sondrio e ha portato ieri all'interdizione per nove mesi dai pubblici uffici del comandante della Polizia locale e a perquisizioni in Comune e nell’ufficio del primo cittadino
Un sistema illecito di gestione e smaltimento di rifiuti messo in piedi da imprese locali sostenute anche da alcuni esponenti della pubblica amministrazione e delle forze di Polizia. È questa la ricostruzione contenuta nell’indagine coordinata dalla Dda di Milano e condotta da Squadra Mobile e Guardia di Finanza di Sondrio che ha portato ieri all’interdizione per nove mesi dai pubblici uffici del comandante della Polizia locale e a perquisizioni in Comune e nell’ufficio del primo cittadino. Da quanto si apprende, oltre al comandante, risultano indagati il sindaco Damiano Bormolini, l’ex sindaco e un assessore con le accuse di traffico illecito di rifiuti e falso ideologico in atto pubblico.
Le Fiamme Gialle hanno spiegato che si tratta di indagini riguardanti un presunto “sistema finalizzato alla illecita gestione e smaltimento di rifiuti derivanti dallo svolgimento dell’attività” di alcuni imprenditori. Ciò “con il concorso delle Autorità locali istituzionalmente preposte alla regolazione e al controllo delle attività di interesse pubblico”. L’attività era finalizzata a ottenere “illeciti risparmi” sui costi derivanti dallo smaltimento dei rifiuti.