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Politica - 20 Luglio 2022
Draghi chiede in Senato “un nuovo patto di fiducia”: freddezza da Lega e M5s, applausi da Forza Italia e Pd. Le reazioni dei parlamentari
“Siete pronti a sottoscrivere un nuovo patto di fiducia?” A rivendicarlo in Aula è il presidente del Consiglio Mario Draghi nell’Aula del Senato, sfidando la sua maggioranza: “La risposta va data agli italiani non a me”, ha attaccato. Differenti le reazioni all’interno della sua vecchia maggioranza. Non soltanto la timidezza dai banchi del M5s, che ha applaudito in Aula il premier soltanto per l’accenno al salario minimo e al reddito di cittadinanza, unendosi alla standing ovation bipartisan che ha fatto seguito alle parole di Draghi sulla lotta alla mafia e su Falcone e Borsellino, ma non al termine del discorso. A restare a dir poco fredda rispetto alle parole di Mario Draghi è stata anche la Lega di Matteo Salvini, con il leader che ha poi incontrato i vertici del suo partito ed è ora diretto verso Villa Grande, residenza romana di Silvio Berlusocni, per un vertice con il leader di Forza Italia.
Così se Pd, Iv e Ipf si sono mostrate sulla linea del premier senza se e senza ma, applaudendo in Aula i principali passaggi del discorso e il suo appello finale, non è passato inosservato il mancato applauso dei senatori salviniani al termine dell’intervento del presidente del Consiglio. Applausi invece partito dai banchi di Forza Italia. Brusii in Aula sono invece arrivati dalle opposizioni e in particolare da Fratelli d’Italia, tanto che è dovuta intervenire anche la presidente Elisabetta Casellati, per invitare al silenzio, ricordando a chi ‘replica’ al premier che ci saranno “cinque ore e mezzo di discussione a disposizione nel pomeriggio”. Ad applaudire, invece, tra i banchi del governo, anche il ministro M5s Federico D’Incà, indicato tra i ‘governisti’ in casa M5s e già critico rispetto alla possibilità che il M5s non rinnovi la fiducia, mentre immobile è rimasto Stefano Patuanelli. Prima di uscire dall’Aula, per la consegna del discorso alla Camera, Draghi ha invece stretto la mano del leghista Giancarlo Giorgetti, intrattenendosi con lui per un breve colloquio.