“Le prospettive di negoziati di pace con Kiev non hanno senso nella situazione attuale”. Così ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, durante un’ intervista rilasciata all’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “A causa della fornitura di armi occidentali in Ucraina – ha aggiunto – gli obiettivi dell’operazione militare speciale russa nel Paese sono cambiati e ora non si fermano alle autoproclamate repubbliche di Donetsk e di Luhansk“. Il Cremlino, dunque, cambia obiettivi in Ucraina e guarda oltre il Donbass. “Il presidente ha detto molto chiaramente denazificazione e smilitarizzazione – ha spiegato Lavrov – Quando c’è stata la riunione dei negoziatori a Istanbul, c’era una geografia e la nostra disponibilità ad accettare la proposta ucraina si basava su quella. Ora è diversa”. Le regioni che sono nel mirino delle forze russe sono quella di Kherson, la regione di Zaporizhzhia e “una serie di altri territori” che si aggiungono alle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. Proprio in questi territori sono stati indetti dei referendum considerati illegittimi dalla comunità internazionale perché pilotati dalla Russia.
“Finché l’Occidente continuerà a inviare all’Ucraina armi a raggio sempre più lungo, come i missili Himars – ha dichiarato Lavrov – la Russia sposterà gli obiettivi strategici in Ucraina ancora oltre rispetto alla linea attuale”. Con una gittata di 50 km e una altissima precisione, il sistema missilistico M142 Himars non può da solo permettere a Kiev a vincere il conflitto, ma sicuramente lo aiuta. Questo era nei piani di Londra e Washington, maggiori fornitori di queste potenti armi.
Nella stessa intervista, Lavrov ha accusato i Paesi occidentali di ostacolare i negoziati con Kiev. Il ministro degli esteri russo parla direttamente proprio di Stati Uniti e Regno Unito, affermando: “I nostri colleghi americani, i nostri colleghi britannici, con il supporto attivo di tedeschi, polacchi e dei rappresentanti dei Paesi baltici, vogliono trasformare questo conflitto in una vera guerra e mettere la Russia contro i Paesi europei”. Nonostante gli sforzi diplomatici che si stanno facendo in Iran e la mediazione turca, dunque, la pace sembra ancora lontana. È lo stesso Lavrov a dichiararlo, affermando che le prospettive di negoziati con Kiev non hanno senso nella situazione attuale.