Sullo sfondo della crisi politica italiana, continua anche il botta e risposta tra la Farnesina e il ministero degli Esteri russo. Oggi a scontrarsi sono i portavoce delle due diplomazie, dopo le parole di Maria Zakharova, in risposta alle affermazioni del ministro Luigi Di Maio di qualche giorno fa, alle quali ha replicato intorno all’ora di pranzo Giuseppe Marici, parlando di “gravi ingerenze” del governo di Mosca per indebolire l’esecutivo di Roma.

Tutto ha origine dalle parole di Di Maio che, nel tentativo di scongiurare la fine anticipata del governo guidato da Mario Draghi e un ritorno alle urne nel pieno della crisi internazionale ed energetica dovuta al conflitto in Ucraina, aveva affermato che con un epilogo del genere al Cremlino avrebbero “brindato”, invitando così il presidente del Consiglio a tornare sui suoi passi dopo aver annunciato l’intenzione di dimettersi.

A queste affermazioni ha replicato oggi proprio Zakharova, ribadendo che Mosca continua ad aderire al principio di “non ingerenza” negli affari degli Stati sovrani. Una risposta che guarda direttamente a Roma, nonostante dalla Russia, per bocca del vicepresidente del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev, siano arrivate affermazioni sarcastiche sulle crisi politiche che si sono accese in Europa nelle ultime settimane, dalle dimissioni di Boris Johnson alle difficoltà di Emmanuel Macron dopo le legislative in Francia, fino appunto alle dimissioni presentate da Draghi. Anche Zakharova sceglie la strada dell’ironia, dicendosi “sbalordita” da quello che sarebbe “il potere della diplomazia russa”. Secondo la portavoce, in realtà, il ministro Di Maio sta continuando a cercare “cause esterne” ai problemi politici interni dell’Italia invece che badare “ai propri errori” che sono “sempre più sentiti dai cittadini comuni dei paesi dell’Ue”.

Parole che hanno stimolato la replica di Marici che fa notare come “ancora prima dell’inizio della crisi di governo” qualcuno a Mosca non abbia fatto altro che “intervenire nel nostro dibattito interno con continue e gravi ingerenze nei confronti del governo italiano”. Una strategia che, a dire della Farnesina, si sarebbe sviluppata in due fasi. “Prima con endorsement a una forza politica del nostro Paese e successivamente con ripetute dichiarazioni contro il governo italiano”. L’obiettivo “evidente” sarebbe quindi quello di “provare ad alimentare la propria propaganda in Italia” screditando un esecutivo che “sta condannando fermamente l’atroce guerra portata avanti dall’esercito russo in Ucraina, con la morte di centinaia di innocenti”.

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