Le Società guide alpine di entrambi i massicci alpini hanno sospeso in via preventiva la vendita della salita lungo la via normale alla vetta del Cervino e quella verso il Dente del Gigante e la cresta di Rochefort sulla montagna più alta d'Europa. Lo zero termico in questi giorni è oltre i 5.000 metri
Sul Cervino e il Monte Bianco non si potrà più salire con le guide alpine. Troppo alto il rischio che l’ondata di calore di questi giorni provochi problemi, legati a crolli di pietre e alla tenuta dei “ponti di neve”. Così le Società guide alpine di entrambi i massicci alpini hanno sospeso in via preventiva la vendita della salita lungo la via normale alla vetta del Cervino e quella verso il Dente del Gigante e la cresta di Rochefort sulla montagna più alta d’Europa.
“Con questo rialzo termico abbiamo due problemi principali – ha spiegato Rudy Janin, presidente della commissione tecnica dell’Unione valdostana guide di alta montagna – I possibili crolli di pietre, anche di grosse dimensioni, difficili da prevedere. E, sui ghiacciai, dei ponti di neve, indeboliti dal calore, che coprono i crepacci”. Dopo la tragedia della Marmolada, con il distacco di un seracco di ghiaccio che ha provocato 9 vittime, quindi scattano le misure preventive di fronte all’indebolimento delle superfici montane a causa delle alte temperature.
In questi giorni lo zero termico è arrivato a sfiorare i 5000 metri d’altezza. Praticamente nessun punto di terraferma in Italia, nemmeno la vetta del Monte Bianco, posta a 4.808 metri, si è trovata sotto zero. E proprio l’altezza della montagna più alta d’Europa ha dato il nome al ciclone di questi giorni, ribattezzato Apocalisse4800. Nella giornata di martedì, sul Monte Rosa, all’altezza del rifugio Capanna Margherita, posto a 4.556 metri, il termometro segnava 5 gradi. Al Sestriere, a quota 2000, sempre nella giornata di martedì, si sono registrati 25 gradi e sulla Marmolada già al mattino ce n’erano 10.