Si tratta della più vasta area sciabile estiva delle Alpi e solitamente è aperta da maggio a novembre. "Il problema non è legato solo al caldo, ma anche al tasso di umidità" ha spiegato il gestore degli impianti
Il ghiacciaio dello Stelvio sospende temporaneamente la stagione dello sci estivo per il troppo caldo. Le temperature così alte hanno sciolto la neve e in attesa di nuove precipitazioni (che al momento sembrano lontane) hanno costretto il gestore degli impianti in alta Valtellina, Umberto Capitani, a chiudere. “Purtroppo dopo un periodo con valori altissimi ci siamo dovuti arrendere. Con lo zero termico oltre i 4.400 metri di quota non è più possibile garantire la sicurezza delle piste. Nostro malgrado dobbiamo fermarci” ha comunicato Capitani. La situazione era critica da giorni.
Il ghiacciaio dello Stelvio è la più vasta area sciabile estiva delle Alpi, solitamente è aperto da maggio a novembre e consente discese tra le vette del gruppo Ortles-Cevedale: venti chilometri di piste tra i 2.758 metri del Passo e i 3.450 del Monte Cristallo. La stagione 2022 prometteva bene, ma lo strato di neve si è fatto sempre più sottile e ha lasciato spazio ad ampie distese di terra e pietra. Secondo Capitani: “Il problema non è legato solo al caldo, ma anche al tasso di umidità. A 3.400 metri ci sono dieci gradi con un tasso di umidità del 74%. Questo non consente alla neve di tornare a gelare durante la notte, come avviene normalmente quando le condizioni climatiche non sono così estreme. Nelle ultime settimane abbiamo testato anche una macchina che produce ghiaccio a temperature positive, ma comunque non basta per chiudere tutti i crepacci”, ha riportato il Corriere della Sera.
La stagione è quindi sospesa e tra le 500 persone che hanno dovuto lasciare la vetta ci sono gli atleti degli sci club, che sono soliti trascorrere il periodo estivo allo Stelvio per proseguire gli allenamenti in vista della stagione invernale. La situazione era già capitata nell’agosto 2017, quando gli impianti erano rimasti chiusi per 21 giorni: “Anche allora a causa delle temperature anomale, ma questa volta l’ondata di afa è arrivata in anticipo. A luglio, che io ricordi, non era mai accaduto e questo ci fa temere che il peggio debba ancora venire. Almeno per i prossimi quattro giorni non sono attese precipitazioni, poi vedremo cosa accadrà. Vogliamo essere ottimisti, ma non è facile in questa situazione” ha detto Capitati. Il gestore ha precisato che “al momento restano comunque in funzione le funivie per il trasporto dei turisti, mentre la società proseguirà il monitoraggio quotidiano pronta a riaprire non appena le condizioni lo consentiranno”. Le piste dello Stelvio dunque cartina di tornasole di questa estate bollente, ma anche conferma di una tendenza ormai in atto da anni. È soprattutto una questione di sicurezza, a maggior ragione dopo quanto accaduto sulla Marmolada. Anche l’alpinista Marco Confortola questa volta ha deciso di fermarsi e ha rinunciato al suo tredicesimo ottomila.