Non è la prima volta che un appartenente all’Arma dei Carabinieri si sposa con una persona dello stesso sesso. Ma osservando i precedenti noti, si scopre che gli sposi (in quel caso due uomini) avevano indossato abiti “civili” e tradizionali.
Che questa sia l’estate dei matrimoni tra donne è ormai una certezza. Dopo l’unione civile tra Francesca Pascale e Paola Turci, celebrata meno di un mese fa a Montalcino, ce n’è un’altra che in poche ore è diventata virale per via di una “prima volta” che riguarda l’Arma dei Carabinieri. Le spose sono Elena Mangialardo, 33 anni di Cefalù, e Claudia De Dilectis, 40 anni di Roma, due perfette sconosciute ma protagoniste di nozze in qualche modo storiche: per la prima volta, infatti, una delle due spose, Elena, vicebrigadiere in servizio al Radiomobile Cassia di Roma, ha indossato l’uniforme storica e ha ricevuto il picchetto d’onore.
LE NOZZE CHE SEGNANO UN PRECEDENTE PER L’ARMA DEI CARABINIERI
Premessa: non è la prima volta che un appartenente all’Arma dei Carabinieri si sposa con una persona dello stesso sesso. Ma osservando i precedenti noti, si scopre che gli sposi (in quel caso due uomini) avevano indossato abiti “civili” e tradizionali. Claudia ed Elena hanno fatto in modo che le cose andassero diversamente: il vicebrigadiere Mangialardo ha infatti chiesto l’autorizzazione ai suoi superiori per poter indossare l’alta uniforme (come sempre fanno i suoi colleghi maschi) in occasione dell’unione civile celebrata al Castello Bordonaro, vicino Cefalù, in provincia di Palermo. Ed è proprio a Cefalù che le due spose si sono conosciute per la prima volta, 13 anni fa, per poi fidanzarsi ufficialmente otto anni fa. “Ad oggi condividiamo il nostro amore da 8 anni ed è ancora tutto come il primo giorno. Speriamo che il nostro matrimonio sia solo un monito per tutti ad avere il coraggio di amare”, ha raccontato a Today Claudia (Elena non può invece concedere interviste senza l’autorizzazione dell’Arma).
IL PICCHETTO D’ONORE, LA SCIABOLA E IL CAMBIO D’ABITO
Elena è dunque la prima donna in divisa a sposare un’altra donna ma le spose ci tengono a sottolineare il messaggio universale del loro matrimonio invece che il loro personale “record”. “Non vogliamo essere le prime donne, la prima donna in divisa, la prima donna imprenditrice o quant’altro, ma una coppia come tante che porta dentro di sé le proprie battaglie di vita trionfando con l’amore”, ha precisato Claudia, che nella vita fa l’imprenditrice. Dopo la cerimonia c’è stato il tradizionale picchetto d’onore, con le due spose chiamate ad attraversare il “ponte di spade” tenendosi per mano, concluso dal colpo di sciabola sul cappello. E poi applausi, lacrime e l’immancabile lancio di riso, mentre per il ricevimento le due spose hanno fatto il classico cambio d’abito presentandosi entrambe in bianco lungo con tanto di strascico. Viva le spose.