Nello studio dell’emittente britannica “GB News”, il meteorologo John Hammond, il quale allertava sulle conseguenze del caldo rovente, è stato interrotto e zittito dalla conduttrice, che lo ha bollato come “fatalista”
Quando la cinematografia si fonde con la realtà non è sempre un buon segno. È trascorso poco tempo da quando, nelle sale, è uscito “Don’t Look Up”, il film con Leonardo Di Caprio e Jennifer Lawrence che racconta l’indifferenza dell’umanità di fronte a una possibile catastrofe ambientale generata da un asteroide. In una delle scene clou, la studiosa interpretata dall’attrice statunitense si adira con i conduttori – impassibili e, anzi, quasi indifferenti di fronte al tragico annuncio in diretta televisiva – del programma di cui è ospite. “Cerchiamo solo di rendere più leggere le brutte notizie”, è la loro risposta.
Pochi giorni fa, nello studio dell’emittente britannica “GB News”, è andato in onda un siparietto simile sul riscaldamento globale. I protagonisti? La conduttrice Bey Turner e il meteorologo John Hammond, a cui è stato chiesto di illustrare le conseguenze del caldo rovente nel Regno Unito, dove la temperatura avrebbe raggiunto picchi di 40 gradi. “Vedi John, sei fuori a goderti il sole. Non fa troppo caldo, vero?”, ha esordito la presentatrice con tono sereno. L’ospite, però, non ha apprezzato l’approccio ironico della Turner e ha definito il clima ‘potenzialmente letale’: “Penso che ci saranno centinaia se non migliaia di morti in eccesso all’inizio della prossima settimana. Questo sarà un tempo potenzialmente letale per un paio di giorni. Sarà breve ma sarà brutale”. Un’affermazione troppo tragica secondo la conduttrice, che lo ha subito interrotto: “John, vorrei che fossimo felici per il clima. Non so se è successo qualcosa ai meteorologi da rendervi tutti un po’ fatalisti e annunciare presagi di sventura, ma le emittenti televisive – in particolare la “BBC“ – parlano costantemente del clima annunciando tonnellate di vittime”. Poi, in tono provocatorio, ha aggiunto: “Ma non ha sempre fatto caldo? L’estate del 76 non era stata così calda?”. A quel punto, il meteorologo ha spiegato nuovamente la situazione, smontando i termini di paragone con l’anomala estate di 46 anni fa: “Alcune persone si rifanno sempre all’estate del 1976, che fu un evento strano, più di 40 anni fa. Ma le ondate di caldo stanno diventando sempre più estreme, questa è l’ennesima che sta venendo verso di noi e non credo che dovremmo essere troppo spensierati sul fatto che molti moriranno nella prossima settimana a causa del caldo. Quaranta gradi è un tipo di temperatura che questo paese temo non sia attrezzato ad affrontare”.