Cari amici, clienti e lettori, infine ci siamo! Dopo un anno di peripezie, minacce atomiche e incerti orizzonti energetici, ci appropinquiamo alle tanto agognate ferie, e al conseguente momento di scegliere i libri da portare con noi in vacanza!
Ecco quindi qualche consiglio per evitarvi di bussare sulle copertine come sui meloni al supermercato ed evitare romanzi marci o surgelati.
Per chi fosse in cerca di evasione, risate e un pizzico di follia vorrei suggerire uno dei libri che più mi ha fatto ridere negli ultimi anni. Si tratta di Don Chisciotte U.S.A., di Richard Powell, edito da Marcos y Marcos. Arthur Peabody Goodpasture, botanico americano generoso e un po’ svanito, decide di mettere le sue profonde conoscenze nella coltivazione della banana nana al servizio del governo di San Marco, isolotto caraibico in cui lo sport nazionale sembrerebbe essere la rivoluzione. Il leader locale però, che aspettava dalla CIA un veterano esperto in armi per coordinare gli attacchi contro i suoi avversari, decide di sacrificare il povero Arthur sull’altare della guerra, convinto che, se i suoi nemici dovessero ucciderlo, il Pentagono invierà a San Marco tutti i mezzi necessari a spazzare via i malvagi assassini. Il malcapitato Arthur si salva però per il rotto della cuffia e, grazie al non proprio disinteressato sostegno di un ragazzo che, dopo averlo derubato ne diventa guardia del corpo, e di un’affascinante rivoluzionaria in cerca di qualcuno che le allisci i capelli, si fa strada tra i guerriglieri, scalandone la gerarchia a colpi di improbabili iniziative. Al momento giusto Arthur sorprenderà governanti e militari, in un susseguirsi di folli colpi di scena che condurranno all’incredibile finale.
Pubblicato nel 1971, questo romanzo attirò all’epoca l’attenzione di Woody Allen, che si ispirò alla vicenda per la realizzazione del suo terzo film, Il dittatore dello Stato libero di Bananas.
Col secondo consiglio cambiamo radicalmente registro, e ci spostiamo nella Venezia del 1172 con Il rospo e la badessa, di Roberto Tiraboschi edito da E/O. Il destino sembra essersi accanito contro la città lagunare. Dell’immensa flotta di cento galee inviate a guerreggiare presso Costantinopoli, ne sono tornate indietro solo diciassette e, con queste, è sbarcata la peste. Afflitto, disorientato e senza fiducia nelle istituzioni, il popolo rimuove il doge assassinandolo. Il vuoto di potere che si crea non può che peggiorare la situazione e, sotto la cenere dei tumulti, numerosi uomini di potere tramano per approfittare del momento. In questo contesto la bellissima Sicara Caroso, rispettata badessa del monastero di San Lorenzo, viene convocata presso il convento di San Giacomo in Paludo, dove la monaca Persede Gradenigo, che alcuni giorni prima è stata oggetto di un esorcismo, viene trovata morta affogata in un pozzo.
L’opinione delle consorelle è che Persede sia stata spinta al suicidio dal demonio, ma qualcosa non torna nella ricostruzione degli eventi. Nel tentativo di scoprire la verità, Sicara dovrà scontrarsi con una fitta rete di misteri, tutti legati al destino del potere della città. Noir storico solido e di grande atmosfera, Il rospo e la badessa vi guiderà in un viaggio nel tempo alle origini della Venezia moderna. La vicenda, sorretta da una scrittura brillante e affabulante, terrà fino alla fine il lettore col fiato sospeso, fino allo scioglimento dell’ultimo nodo di questa intricata matassa letteraria.
Il terzo consiglio vi permetterà di origliare tra i sussurri e i compromessi di una piccola storia d’amore. Non ridere della vita sessuale degli altri, breve romanzo d’esordio della giapponese Nao-Cola Yamazaki edito da Rizzoli, racconta l’iniziazione sentimentale di Isogai, studente diciannovenne di Arti Visive che intraprende una piacevole relazione sessuale con la sua insegnante Yuri, prossima ai quaranta. Pur essendo sposata, Yuri è intenzionata ad accogliere dal giovane tutto quello che il loro rapporto non impegnativo sarà in grado di darle, senza tenere troppo conto delle aspettative del suo giovane amante che, dopo una serie iniziale di semplici attenzioni e piccoli gesti compatibili con la sua condizione, inizia a mettere a fuoco un certo egoismo di fondo da parte della donna, più concentrata verso le proprie esigenze rispetto a quelle della coppia.
Decisamente straniante per Isogai l’iniziativa di lei di fargli conoscere suo marito, uomo gentile e apparentemente consapevole della situazione ma sprovvisto degli strumenti necessari a disinnescarla. Quando improvvisamente Yuri prende una decisione inaspettata, per Isogai si aprono le porte di un’amara consapevolezza. È possibile stabilire con precisione quando finisce un amore? In questa storia candida e minimalista non c’è spazio per spunti morali, morbosi o malvagi. I personaggi anelano alla rispettiva felicità, in un momento di antropologica trasformazione dei rapporti sentimentali, senza che l’autrice voglia minimamente azzardare un giudizio, lasciandoci appena socchiusa la porta della vicenda per permetterci di osservarla personalmente, nella cornice di un valzer di stagioni giapponesi di grande impatto. Buone vacanze!