L'ex pm è imputato per rivelazione del segreto d'ufficio e corruzione e indagato per istigazione alla corruzione a Perugia. "Chi saranno i nostri interlocutori politici? Io penso che questo sia un tema che storicamente ha interessato il mondo del centrodestra. Ma non solo"
Ci aveva provato già un anno fa alle suppletive, ma l’ex Luca Palamara, imputato per rivelazione del segreto d’ufficio e corruzione e indagato per istigazione alla corruzione a Perugia, ha deciso di candidarsi alle elezioni del 25 settembre. L’ex presidente dell’Anm – protagonista dell’ormai celebre dell’hotel Champagne a Roma per decidere i capi degli uffici inquirenti – ha lanciato la sua associazione Oltre il sistema. “Chi saranno i nostri interlocutori politici? Io penso che questo sia un tema che storicamente ha interessato il mondo del centrodestra. Ma non solo. Penso che il tema della giustizia abbia diviso il Paese in due tra garantisti e giustizialisti, ed è stata la vera sconfitti. Il Paese è di tutti. Quindi è molto semplice: no all’uso politico della giustizia. La mia battaglia di verità continua. La mia – dice il magistrato che è stato radiato – è una piattaforma che metto a disposizione delle forze politiche riconoscendo che questi sono temi e argomenti che interessano il centrodestra. Detto questo andrò fino in fondo sulla mia candidatura”.
L’ultimo guaio giudiziario dell’ex ras delle correnti riguarda il presunto tentativo, ai tempi in cui era membro del Consiglio superiore della magistratura, di intercedere presso un giudice di Cassazione in favore di un suo amico: si tratta dell’ex pm di Siracusa Maurizio Musco, ai tempi indagato per abuso d’ufficio e in seguito a sua volta spogliato della toga. L’avvocato, Piero Amara, infatti ha raccontato che, su suo suggerimento, Palamara avvicinò il consigliere della Suprema Corte Stefano Mogini, il giudice a cui era affidato il processo, circostanza confermata dallo stesso Mogini ai pm di Perugia. “Un avvicinamento – scrive il procuratore capo Raffaele Cantone con i sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano – che, grazie alla schiena dritta del magistrato, non portò alcun risultato positivo per Musco”. Ma non è tutto: Palamara, sostiene Cantone, si era informato “sull’evoluzione del processo direttamente e personalmente con il presidente della Corte di Cassazione”. Come reazione alla notizia Palamara ha annunciato di voler depositare una denuncia a Firenze contro gli inquirenti di Firenze.