di Angelo Lo Verme

Negli ultimi secoli ci sono state tante rivoluzioni. Rivoluzioni sociali, economiche, culturali, ma poi, non appena si sono assestati e consolidati i nuovi equilibri istituiti, il mondo è tornato ad essere quel luogo dove si è portati quasi a credere che le disuguaglianze e le ingiustizie siano inevitabili. Ripeterle più o meno simili al passato appare dunque disutile alla lente retrospettiva della storia; la stessa storia che invece registra casi isolatissimi di un altro tipo di rivoluzione: quella interiore. L’unica rivoluzione che porta l’individuo che la attua a uno stato di elevazione spirituale e morale, che se intrapresa dalla maggioranza della popolazione mondiale sparirebbero in breve tutte le disuguaglianze e le ingiustizie.

Sperare ciò però sarebbe utopico, ma pare che ci sia in atto una rivoluzione “naturale” che contraddistingue molti giovani di oggi, che, senza assurgere necessariamente allo stato di illuminati spirituali, ne percepiscono molti aspetti fondamentali: compassione, altruismo, pacifismo, ecologismo, animalismo, correttezza, moralità, senso civico e senso della giustizia, chiara consapevolezza dei propri diritti e del proprio ruolo nel mondo.

Basta ricordare il movimento globale “Fridays For Future” nato il 20 agosto del 2018, quando l’allora quindicenne di Stoccolma Greta Thunberg decise di non entrare a scuola fino al 9 settembre, data delle elezioni svedesi, per protestare davanti al Parlamento perché non avviava nessuna iniziativa concreta riguardo agli accordi di Parigi sulla riduzione delle emissioni di CO2. Dopo le elezioni Greta è ritornata a scuola ma la sua protesta non si è fermata: ogni venerdì sciopera per la salvaguardia del clima.

Così è iniziato il movimento internazionale “Venerdì per il Futuro”, dove non ci sono leader ma dove senza dubbio dove Greta è considerata la figura di spicco. Ogni venerdì c’è un nuovo #ClimateStrike (Sciopero per il clima). Composto da studenti per costituzione, il movimento dà anche la possibilità a “persone di ogni età e categoria”, come si legge sul sito italiano, di partecipare agli scioperi, presidi, cortei, sit-in e lezioni in piazza; il tutto in maniera pacifica, senza violenza verbale né tantomeno fisica e senza scatenare con provocazioni la reazione violenta degli interlocutori. Una rivoluzione intelligente.

Questo è un esempio di come molti giovani, ma anche parecchi adulti che partecipano o condividono le idee del movimento, checché se ne dica, sono lontani dalle istanze sociali più comuni: materialismo, avidità e sprezzo degli altri e del pianeta in cui tutti viviamo. Sentire poi Trump ironizzare con intenti denigratori sui cambiamenti climatici, rattrista ma nello stesso tempo consola in quanto si tratta di una tipologia di adulti in “via di estinzione”.

Recentemente rideva irrispettosamente dicendo che “se il livello dei mari aumenta, allora costruiremo più ville con vista mare”. Già questo fa comprendere a quale tipologia di adulti appartiene. Molti osserveranno che comunque ha molti fan, e non solo negli Usa. E’ vero! Molto probabilmente si ricandiderà alle presidenziali e probabilmente vincerà ancora, ma anche questa tipologia di sostenitori credo che siano in via di estinzione. Certo, nel frattempo faranno ancora molti danni alla Terra e ai suoi abitanti, compresa la nostra specie: bisogna esserne consapevoli. I danni sul clima e quindi all’ambiente, se si continuerà con i soliti “bla bla bla”, citando Greta, saranno forse irreversibili. Siccome però la speranza è l’ultima a morire, le nuove generazioni di giovani un giorno non molto lontano occuperanno le posizioni di potere per invertire questa folle corsa verso il baratro. Molti adulti probabilmente non vedremo questa nuova alba, bisogna essere realisti! Ma i nostri nipoti, chissà?

Intanto dobbiamo continuare a sperare e soprattutto a combattere come meglio sappiamo fare per cambiare l’attuale assetto sociale, economico e politico mondiale.

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