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Giorgia Soleri e il tentato suicidio: “Ero depressa e non lo sapevo”. Il futuro? “Vorrei continuare a scrivere e a fare fotografie”

L'influencer, 26 anni, racconta la sua infanzia "difficile" con genitori separati e periodi di grandi difficoltà emotiva: "Quanto vorrei che questi miei racconti fossero utili a qualcuno"

di F. Q.

“Ero depressa e non lo sapevo”. Così l’influencer Giorgia Soleri, 26 anni, poetessa e fotografa nonché modella, racconta a 7 – il settimanale del Corriere della Sera quando tentò il suicidio nel 2017 e come la madre riuscì a salvarla, accudendola per due mesi. Un’intervista a cuore aperto in cui la giovane donna, impegnata nell’informare sulla malattia che colpisce molte donne la vulvodinia ma di cui nessuno parlava, racconta una infanzia “difficile” con genitori separati quando aveva appena 4 anni: “Mio padre aveva dei problemi (che poi ha risolto), mia madre ha chiesto l’affido esclusivo. Io nel mezzo. Cresciuta senza vedere mio padre per anni, mi ero quasi rassegnata quando, qualche settimana fa, lui si è presentato a sorpresa alla presentazione del mio libro“. La signorina Nessuno è la raccolta di poesia di Soleri che in futuro vorrebbe continuare a comporre versi come e fare fotografia, prima passione giovanile.

Soleri, che lo scorso mese ha parlato della sua scelta di interrompere una gravidanza, è stata in terapia “utile per fare luce sulle mie ombre. Oggi comprendo che è tutto collegato: la depressione di cui ho sofferto, il dolore, l’ansia di libertà, l’aborto a 21 anni, il percorso femminista. Oscillo tra il buio e la luce, tra l’istinto a nascondermi e quello a liberarmi, anche dei vestiti. Certo, nel 2017 ho toccato il fondo e mi sono salvata per il rotto della cuffia. Ho tentato il suicidio. Ero depressa ma non lo sapevo, come capita a tante persone. Anche la depressione ha i suoi segnali ma possono essere diversi da persona a persona. Io stavo sempre a letto – dice nell’intervista – quello che mi avrebbe potuto stimolare non lo faceva più. Poi ho provato a togliermi la vita. Ero arrivata al punto zero, potevo solo risalire o soccombere. Mi ha salvata mia madre: l’hanno avvisata, è venuta a prendermi, mi ha portato a casa sua e sono rimasta lì due mesi. Di nuovo farmaci, speranze, qualche illusione. Il malessere che poco per volta cede il posto a una forma di lucidità. Quanto vorrei che questi miei racconti fossero utili a qualcuno”.

Ora Soleri guarda avanti: “In generale vorrei continuare a scrivere e a fare fotografie. Vivo da sola, faccio un bel lavoro, ho due gatti e leggo decine e decine di libri. Arminio, Cavalli, Pozzi. Ho comprato un’altra libreria, sa? E cerco di godermi i momenti senza dolore. “Non lo sa nessuno e non lo dirò. Lo spazio privato per me ha ancora un valore” dice rispondendo a una domanda sul fidanzato Damiano David, frontman dei Maneskin.

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