Un maxi rogo è divampato in Maremma dove è stato evacuato l’intero paese di Cinigiano, poco più di 2.400 abitanti alle pendici del monte Amiata. Interventi anche in Romagna e Molise. Le previsioni per i prossimi giorni: "Nelle regioni meridionali nessun cambiamento significativo a breve"
“La situazione non è destinata a cambiare per i prossimi giorni”. Arriva dai meteorologi la conferma che l’ondata di caldo che sta assediando l’Italia continuerà ad insistere su quasi tutto il territorio anche per i prossimi giorni. Temperature estreme, il ministero della Salute ha diramato l’allerta massima, il bollino rosso, per 19 città. Resta alta anche l’emergenza incendi: un maxi rogo è divampato in Maremma dove è stato evacuato l’intero paese di Cinigiano, poco più di 2.400 abitanti alle pendici del monte Amiata. “La situazione è molto critica. Tutto il paese è stato evacuato. Chi autonomamente ha deciso di andarsene e chi su nostro consiglio. In pericolo c’è anche l’abitato di Castiglioncello Bandini”, ha detto la sindaca Romina Sani. Il paese è circondato dalle fiamme e il fumo rende irrespirabile l’aria. L’incendio sarebbe partito dalla zona di Granaione, nel vicino comune di Campagnatico.
Anche domenica la colonnina di mercurio è salita oltre i 40 gradi in alcune aree del Paese con punte record in Val Padana e nelle zone interne del Centro-Sud. In Emilia-Romagna, in particolare sulle zone della bassa collina e della pianura centrale, l’allerta di Protezione Civile e Arpae per temperature estreme è stata prorogata anche per la giornata di lunedì con picchi al di sopra dei 37 gradi e con punte di 39 gradi sulle aree di bassa collina e di pianura. Una situazione, osservano i meteorologi di Meteo Expert, che “non è destinata a cambiare in modo significativo per le regioni meridionali”.
Le previsioni sono di cielo in prevalenza sereno e pressoché totale assenza di precipitazioni fino ai primi giorni della settimana prossima quando, almeno nel quadrante Nord, in Piemonte e Lombardia, potrebbe arrivare una tregua con precipitazioni anche consistenti. Per martedì 26 luglio, nella prima parte della giornata un fronte temporalesco dovrebbe attraversare le regioni settentrionali con rovesci o temporali, localmente anche forti, prima dell’alba tra l’est del Piemonte e la Lombardia, più insistenti anche in mattinata sul Triveneto dove progressivamente si esauriranno nel corso del pomeriggio.
Sempre martedì l’anticiclone dovrebbe offrire timidi segnali di cedimento anche in Liguria, in Emilia, nel nordovest della Toscana e nell’Appennino romagnolo e marchigiano. Alla luce di una situazione, di fatto, ferma da settimane in tema di precipitazioni, resta alta l’emergenza siccità. Oggi la Coldiretti ha chiesto misure immediate per salvare i raccolti. L’associazione, in collaborazione con l’Associazione nazionale delle bonifiche (Anbi), ha elaborato un progetto per raccogliere fino al 50% dell’acqua piovana: la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere la metà dell’acqua dalla pioggia. I laghetti, in base a quanto reso noto da Coldiretti, sarebbero realizzati senza cemento, con pietra locale e con le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati, per raccogliere l’acqua piovana e utilizzarla in caso di necessità.
“Occorre intervenire nell’immediato con misure di emergenza per salvare i raccolti e il futuro di aziende e stalle in grave difficoltà”, afferma il presidente Ettore Prandini. Per quanto riguarda i roghi, alimentati anche da vento e temperatura alte, oltre che in Maremma, dove sono intervenuti quattro Canadair, in fiamme il bosco di Isernia, tra le contrade di Castelromano e Cutone, mentre due incendi sono divampati nella pineta di Ramazzotti a Lido di Dante, frazione di Ravenna, coinvolgendo un’area di circa un ettaro. Vigili del fuoco in azione anche nel Basso Molise dove sono andati in fumo 6 ettari di vegetazione spontanea nella marina di Montenero di Bisaccia, creando problemi alla circolazione sulla strada Statale 16 rimasta chiusa per circa un’ora.