David Broder, l'autore dell'articolo, su Twitter rilancia un articolo del quotidiano di via Solferino che gli attribuisce la formula "lunga stabilità" in riferimento proprio all'esecutivo guidato dall'ex presidente della Banca Centrale Europea. "Il Corriere mi cita dicendo che Draghi ha portato 'lunga stabilità' - ha scritto - Ma non ho detto niente del genere, quindi immagino che l'autrice non abbia effettivamente letto il mio articolo"
Non si placano le polemiche dopo l’editoriale pubblicato dal New York Times nel quale l’autore ripercorre l’ascesa di Fratelli d’Italia indicandola come la formazione che guiderà un futuro governo di destra in Italia dando il via a un trend che sarà replicato in altri Paesi europei. Ma a far parlare non sono solo le risposte che arrivano dal partito di Giorgia Meloni, che non sono affatto mancate, bensì anche l’intervento dell’autore del testo, il britannico David Broder, che polemizza con il Corriere della Sera, reo di avergli attribuito affermazioni che, in realtà, non sono contenute nel testo del suo editoriale.
Il Corriere cites me saying that Draghi brought “enduring stability” (“parla della «lunga stabilità» garantita dal governo Draghi”. But I don’t say anything like that at all, so I guess the author didn’t actually read my article. @adlogroscino @corriere?https://t.co/er8ze4R3B0
— David Broder (@broderly) July 25, 2022
In particolare, Broder si riferisce alla parte dell’articolo di via Solferino che gli attribuisce la formula “lunga stabilità” in riferimento proprio all’esecutivo guidato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea. “Il Corriere mi cita dicendo che Draghi ha portato ‘lunga stabilità’ – ha scritto su Twitter Broder – Ma non ho detto niente del genere, quindi immagino che l’autrice non abbia effettivamente letto il mio articolo“. In effetti, nell’editoriale non si fa mai riferimento a una “lunga stabilità” garantita dall’esecutivo Draghi che viene a malapena citato come guida di una “coalizione di tecnocratica”. Semmai, è proprio dalla penna di Broder che l’Italia viene descritta come un Paese “fortemente indebitato, socialmente polarizzato e politicamente instabile”.