Gli inquirenti e gli investigatori, che tra gli altri testimoni, hanno ascoltato anche l'uomo continuano le indagini anche in attesa dell'autopsia sul corpo della bimba
“Cosa hai fatto?”. Alessia Pifferi, 37 anni, accusata della morte della figlia Diana, 18 mesi, lasciata sette giorni in casa, rientrata nel suo appartamento ha chiamato il compagno, 58 anni, per comunicargli quello che era successo. E l’uomo, un elettricista di Leffe (Bergamo), le avrebbe chiesto perché: “Cosa hai fatto?”. Gli inquirenti e gli investigatori, che tra gli altri testimoni, hanno ascoltato anche l’uomo continuano le indagini anche in attesa dell’autopsia sul corpo della bimba. Ricostruito, anche come riporta Il Giorno, il rapporto tra la madre della piccola, per cui è stato confermato il carcere dal gip di Milano, e il 58enne. I due si erano conosciuti due anni fa su una piattaforma. Ma Alessia, secondo quanto raccontato dalla madre, probabilmente frequentava altri uomini: sono al vaglio degli investigatori anche le chat dell’indagata.
I due avevano iniziato la relazione nel luglio 2020 quando probabilmente Alessia era già incinta. L’uomo, che non è il padre della bimba, ha spiegato di non essere mai stato messo a conoscenza della sua gravidanza e di averlo scoperto solo quando Pifferi ha partorito nel suo bagno di casa a gennaio 2021 al settimo mese di gravidanza. Durante la convivenza sospettava che fosse incinta considerato che non aveva il ciclo e che “aveva una pancia che continuava ad aumentare. Lei però mi aveva giurato di non essere incinta“. La madre della donna ha confermato a chi indaga che la figlia sapeva di essere incinta.
Il parto aveva causato la rottura della relazione: “Fino alla nascita di Diana, alla fine di gennaio, abbiamo convissuto tranquillamente a Leffe. Io e la bimba siamo rimaste in ospedale a Bergamo per quasi due mesi. Poi lui mi ha lasciata” ha messo a verbale la donna. All’inizio di giugno, i due avevano poi ripreso a frequentarsi e avevano anche fatto un viaggio a Montecarlo. Proprio la volontà di avere un futuro con l’uomo che ha spinto la donna a lasciare la figlia da sola: “Volevo un futuro con il mio compagno”. Pifferi sapeva che Diana rischiava la vita, ma anche se quello non era il suo “scopo” come ha scritto il gip nell’ordinanza con quel comportamento lo ha voluto.
Il 58enne ha raccontato agli investigatori che la donna lo andava a trovare sempre da sola. “Lei mi diceva che preferiva venire senza di lei cosi ‘respirava” “In realtà se lei l’avesse portata con sé a lui avrebbe fatto piacere”, si legge in un passaggio dell’ordinanza con cui il gip Fabrizio Filice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per la 37enne. Che ha confessato che la figlia è stata lasciata sola “almeno un weekend di giugno e tutti quelli di luglio”.