Oltre ai 30 miliardi già decisi, ci sarà un nuovo pacchetto di misure di durata permanente per aiutare le famiglie
Il Cancelliere Olaf Scholz ha annunciato venerdì a Berlino il salvataggio pubblico del distributore di gas Uniper. La società che fa parte per il 78% del gruppo finlandese Fortum, partecipato a sua volta per più del 50% da capitali pubblici finlandesi, è il più grande cliente straniero di Gazprom ed il maggiore distributore di gas in Germania. Lo Stato tedesco entra, così, al 30%, acquistando azioni con esclusione di diritti di opzione al prezzo di mercato di 1,70€, con un aumento di capitale di circa 267 milioni. Con un titolo fruttifero per 7,7 miliardi di euro obbligatoriamente trasformabile alla scadenza in azioni, la Germania si garantisce uno strumento finanziario analogo a capitale aziendale proprio. La linea di credito per 2 miliardi di euro assicurata dalla banca statale tedesca KfW, sale a 9 miliardi. L’accordo prevede anche che il Governo intervenga ulteriormente se le perdite derivanti dai costi suppletivi per acquisire gas sul mercato, compensate con gli utili operativi percepiti dagli altri rami di attività, superassero i 7 miliardi. Le misure di stabilizzazione di Uniper sono soggette all’approvazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti e della Commissione UE. Con questa mossa, Scholz ha lanciato un chiaro segnale che lo Stato, pur non volendosi trasformare in imprenditore, potrebbe agire in futuro a tutela anche di altri operatori essenziali. “You never walk alone” – ha detto il Cancelliere parlando ai giornalisti a Berlino – “insieme siamo forti abbastanza per farcela ed interverremo ogni qual volta sarà necessario, finché sarà necessario”.
Uniper ha solo clientela commerciale -industrie e più di un centinaio di aziende energetiche municipali- a cui però non ha potuto trasferire i maggiori costi. Il Governo permetterà a tutti gli importatori che hanno subito riduzioni di gas russo, il trasferimento dal primo ottobre di una quota dei costi suppletivi per comprarlo sul mercato. Scholz ha indicato che dall’inizio di ottobre, o forse anche dal primo settembre, i consumatori potranno essere chiamati a pagare 10 cent in più MW/h, così una famiglia di 4 persone affronterebbe oneri tra i 200 ed i 300 euro in più all’anno. Nelle bollette comparirà un supplemento analogo alle accise appena eliminate per la promozione delle energie alternative (EEG-Umlage). Un segnale anche per spingere i consumatori al risparmio. Su questa linea il vicecancelliere Robert Habeck ha indicato giovedì una serie di misure volte ad assicurare abbastanza gas nel prossimo biennio. Vengono elevate a scaglioni del 5% le quote obbligatorie di immagazzinamento del metano, al primo settembre 75%, al 1° ottobre 85%, il 1° novembre 95%, impedendo che dai 23 depositi tedeschi venga ceduto per approfittare dei prezzi elevati. Le imprese e gli uffici pubblici verranno obbligati con decreto-legge al risparmio energetico: niente riscaldamento ad esempio, dei corridoi o degli ingressi delle strutture pubbliche, durante l’inverno. Con un’ altra disposizione, invece, si darà priorità nel trasporto merci su ferrovia a petrolio e carbone. I locatori dovranno far controllare l’ottimizzazione degli impianti di riscaldamento a gas, e negli edifici con più appartamenti dovrà esserci un sistema di livellamento idraulico che garantisca la distribuzione ideale dell’acqua calda. Inoltre, mentre i proprietari di casa rimangono tenuti a garantire un grado-giorno minimo, i locatari non saranno più obbligati a fare altrettanto. Vietato in ogni caso il riscaldamento a gas di piscine private, ma non ci saranno controlli di polizia a verificarlo. I datori di lavoro saranno invitati, nei settori dove è possibile, ad accorpare le ferie di modo che non si debbano riscaldare uffici per poche persone, e a garantire il maggior ricorso all’home – office. Al contempo, ha specificato il Ministro dell’economia, si dovranno individuare strumenti per compensare i lavoratori, perché non vengano lasciati solo a loro i costi di riscaldamento.
Più generalmente il Cancelliere Scholz ha assicurato che ci sarà un nuovo pacchetto, oltre i 30 miliardi già decisi, per aiutare le famiglie. Misure di durata permanente (non limitati a tre mesi, come il biglietto a 9 euro per i trasporti pubblici e la cancellazione delle accise sui carburanti). A metà settembre, il Cancelliere terrà un nuovo incontro per mettere a punto un’azione concertata con imprenditori, sindacati, banca centrale ed il consiglio di esperti. Dal primo gennaio, inoltre, decollerà la riforma del reddito di cittadinanza (Bürgergeld) che sostituirà il sistema Hartz-IV, e con l’inizio del 2023 anche quella del contributo per l’alloggio (Wohngeld) che includerà un forfait per il riscaldamento (Heizungspauschale). Per permettere di immagazzinare il metano, il Governo ha già disposto la riattivazione come riserva di centrali a carbon fossile e, dal primo ottobre, si aggiungeranno le centrali a lignite. Parallelamente ha già previsto 4 terminal per gas liquido. Per il leader dell’opposizione Friedrich Merz (CDU), intervenuto giovedì al raduno estivo della CSU bavarese, le misure arrivano in ritardo, a distanza di più di cinque mesi dall’inizio della guerra. Anche per il capogruppo CSU, Alexander Dobrindt, il Governo si è lasciato troppo tempo. Merz si è riservato di esaminare il pacchetto nel dettaglio per valutare se gli scenari previsti sono corretti. Un capitolo a parte, invece, per il reddito di cittadinanza, sul quale il leader dell’opposizione è sprezzante: “sono molto curioso di vedere se ci sarà ancora qualche stimolo a rientrare nel mercato del lavoro”. Nel frattempo, la Germania appoggia apertamente la proposta della Commissione UE di riduzione volontaria da parte di tutti gli Stati del 15% dei consumi di metano. Spagna e Portogallo contestano l’idea di Bruxelles, mentre l’Ungheria ha appena concluso un nuovo contratto di fornitura con la Russia.