Jannik Sinner è pronto per scendere in campo all’Atp 250 Playa Laguna Open di Umago. L’azzurro partirà dagli ottavi di finale e attende ancora di conoscere il suo avversario in quanto testa di serie numero 2 del torneo. Dopo la competizione croata Sinner giocherà i Master 1000 di Cincinnati e Montreal prima di prendere parte agli US Open. In un’intervista a Repubblica ha parlato di sé stesso e del suo livello di gioco. “Quando perdo, non dormo. A tutti i tornei partecipo per vincere: è la mia mentalità. Di sicuro, Wimbledon mi ha dato molta fiducia, dopo gli infortuni e la sfiga in stagione: Miami, Indian Wells, Roma.. Gioco bene su ogni superficie, passo ore e ore a migliorarmi sempre di più, anche perché con Simone Vagnozzi abbiamo fatto tanti cambiamenti. Ci vuole tempo. Certo, il miglior tennis lo gioco sul cemento“.
L’altoatesino ha raccontato anche su quali aspetti deve migliorare. “Sto lavorando tanto sul servizio. Devo variare di più la palla. Andare più spesso a rete. Essere ancora più aggressivo. Poi magari perdi la partita perché sbagli una volée del cavolo. Ma ora questa è la filosofia: vedremo se pagherà. Non ascolto ciò che dicono gli altri. Mi confronto solo con il team. Sono fortunato ad avere tutto questo ora: perché posso adattarmi già da giovane. La pressione è sempre lì, ma è un privilegio, è una cosa bella”.
La speranza di tutti gli italiani è vedere un giorno Sinner al numero 1 del ranking mondiale. “Non mi piace parlare del futuro. Ammetto di saper giocare molto bene a tennis, ma la strada è lunga. Certo però che ci pensi e sogni, perché ti alleni per arrivare lì. Ma per questo obiettivo devi avere dentro di te grinta, saper gestire la pressione, e divertirti, con le persone giuste intorno. Arrivi al top solo con questo equilibrio. Il mio unico obiettivo è esprimere il 100% di me stesso. Poi vediamo a quale numero in classifica corrisponderà”.
Il tennista azzurro è tornato anche sulla sconfitta ai quarti di finale di Wimbledon con Novak Djokovic. “Subito dopo la partita, ho rivisto gli highlights. Voglio imparare immediatamente dopo le sconfitte. Da Wimbledon mi porto tante cose positive: ho fatto esperienza sull’erba e contro Nole al Centrale, ho battuto diversi tipi di tennisti. Ma potevo fare meglio certe cose. Spingere un pò di più nel terzo e quarto set, a scapito di più errori. Far sentire a Djokovic il mio ritmo. Nel quinto set, era tardi: dall’altra parte c’era un mostro. Comunque a tutti i tornei partecipo per vincere: è la mia mentalità. Di sicuro, Wimbledon mi ha dato molta fiducia, dopo gli infortuni e la sfiga in stagione: Miami, Indian Wells, Roma…”.