Scontro Trenord-Rfi. La società lombarda: “Individuata la causa dell’usura eccessiva. Si tratta di una rotaia fortemente usurata fra le fermate di Dateo e Porta Vittoria”. Il gestore della rete nega. Intanto la procura di Milano ha disposto il sequestro dei binari sotto accusa. La circolazione delle 5 linee suburbane rimane sospesa
Sul Passante ferroviario di Milano è scontro aperto tra Trenord, che venerdì ha deciso di sospendere il passaggio dei suoi treni dopo aver rilevato “consumi anomali delle ruote”, e Rete ferroviaria italiana (Rfi), la società del gruppo Fs che gestisce l’infrastruttura. Mentre martedì 26 non riprenderà la circolazione. In mezzo viaggiatori e pendolari, che da una settimana subiscono centinaia di soppressioni di corse al giorno. A loro Trenord prima ha raccontato che era tutta colpa del caldo, per poi adombrare problemi sui binari del Passante. Fino all’evoluzione di domenica: “È stata individuata la causa dell’usura eccessiva delle ruote dei treni – ha annunciato in una nota la società che gestisce il trasporto su ferro in Lombardia – si tratta di una rotaia fortemente usurata fra le fermate di Dateo e Porta Vittoria”. “Non risultano anomalie all’infrastruttura”, la replica di Rfi. Intanto però la procura di Milano ha disposto il sequestro dei binari sotto accusa, alcune centinaia di metri di quattro rotaie: il dipartimento Ambiente, salute, sicurezza, lavoro guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano, ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, con l’ipotesi di “pericolo di disastro ferroviario”. Al di là della decisione di Trenord di non riprendere il servizio attraverso il Passante, la decisione della procura, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, non impedirebbe la circolazione dei treni, dal momento che in quella tratta sono presenti altri due binari non sotto sequestro.
La procura si è mossa dopo la nota di domenica con cui Trenord ha comunicato che i suoi tecnici hanno trovato “una rilevante quantità di limatura di acciaio in un tratto in curva” in prossimità della rotaia sotto accusa, prova di “un attrito anomalo fra la rotaia stessa e le ruote dei treni”. Sui 35 convogli ritirati dalla circolazione, Trenord dice di aver registrato nelle ultime settimane un consumo 80 volte maggiore del normale, con riduzione dello spessore dei bordi di 1 millimetro ogni 1.000 chilometri anziché l’usuale consumo di 1 millimetro ogni 80mila chilometri. E giudica la situazione “incompatibile con il passaggio dei treni all’interno del Passante ferroviario di Milano”, sia per ragioni di sicurezza dei viaggiatori che di salvaguardia dei mezzi. “È impossibile negare – continua la nota di Trenord – che sull’infrastruttura del Passante le ruote dei treni si consumino molto più del dovuto, diversamente da come avveniva fino a qualche settimana fa”. Ma Rfi nega ogni addebito: “Sebbene al momento, dopo i rilievi tecnici fatti anche congiuntamente e con evoluti mezzi diagnostici, non risulterebbe alcuna evidenza di anomalie all’infrastruttura che ne compromettano la sicurezza o siano cause di consumi eccessivi dei bordini delle ruote, Rfi procederà ad ulteriori controlli e verifiche anche congiunte”.
Martedì 26 è in programma un incontro tra Rfi e Trenord, ma la sospensione del servizio proseguirà probabilmente anche nei prossimi giorni. Da un lato Trenord chiede che il binario incriminato venga sostituito prima di tornare a consentire il passaggio dei suoi treni. Dall’altro, per rimettere in sesto i 35 convogli, bisogna procedere con la “tornitura” delle ruote per ridare forma al “bordino”, la parte che consente alla ruota di non uscire dalla rotaia. Un’operazione da svolgere nei depositi Trenord di Milano Fiorenza e Novate Milanese, che per tutti i 35 mezzi richiederà almeno tre settimane. Sulle responsabilità di Rfi non ha dubbi l’assessora lombarda ai Trasporti Claudia Maria Terzi, che salva l’operato della controllata regionale Trenord: “Il sopralluogo ha appurato che non si tratta di un problema di manutenzione, ma di usura dei binari. Ora invitiamo anche Rfi a svolgere ulteriori verifiche e a intervenire celermente per ripristinare l’infrastruttura nei tratti interessati prima che altri treni debbano finire in deposito”.
Al di là degli eventuali problemi sul binario del Passante, una fonte consultata da ilfattoquotidiano.it fa notare che i treni Tsr di Trenord, cioè quelli normalmente in servizio sulle cinque linee che attraversano il Passante, non hanno mai brillato per affidabilità, tanto che su 104 convogli disponibili in diversa composizione, di solito ce ne sono in servizio soltanto poco più di 80. Sull’attribuzione delle responsabilità potranno influire anche i risultati della perizia tecnica che Trenord ha affidato al Politecnico di Milano, ma al di là delle colpe non è chiaro perché la questione Passante ferroviario sia stata messa sul tavolo solo venerdì, dopo giorni che Trenord si è rifiutata di fornire alla stampa i dati sul numero di treni cancellati e dopo che per giorni era stato additato come unico responsabile delle continue soppressioni il caldo record, che aveva reso necessarie – secondo quanto comunicato da Trenord – attività di manutenzione straordinaria ai sistemi di trazione e di condizionamento delle vetture. Tra le ipotesi, quella che Trenord avesse rilevato un’usura anomala sui treni che attraversano il Passante già da inizio luglio, ma la cosa sia stata taciuta al pubblico in virtù dei legami esistenti con Rfi. Trenord è infatti proprietà per metà della controllata di Regione Lombardia Fnm e per metà di Trenitalia, che è una società pubblica del gruppo Fs esattamente come Rfi. Duro il sindacato Orsa: “Questa estate, oltre al solito problema dei climatizzatori, è scoppiato il caos usura bordini. Una situazione che, in un’azienda normale e capace di gestire personale e materiali, sarebbe stata affrontata in maniera adeguata, ovvero si sarebbe evitato di arrivare a ritirare decine di treni tutti insieme e a sopprimere centinaia di corse”, dice il segretario lombardo Luca Beccalli, che ricorda come alcuni problemi con i binari del Passante ferroviario fossero già emersi otto anni fa. “È inaccettabile che le imprese, Trenord e Rfi, si stiano rimbalzando le responsabilità senza aver messo in campo soluzioni affinché tale anomalia fosse risolta. Le ricadute di queste incompetenze le stanno pagando pesantemente gli utenti lombardi e, di riflesso, i lavoratori che vengono additati di incapacità”.