Mondo

Spagna, riforme progressiste e cambio ai vertici del Psoe. Sanchez si affida ai fedelissimi per battere i Popolari alle elezioni 2023

La nuova direzione socialista è formata da un nucleo duro che comprende esponenti autorevoli, credibili e conosciuti dagli elettori. Questo per invertire la rotta dei sondaggi e dei pessimi risultati elettorali: secondo gli ultimi rilevamenti, la formazione del premier al momento è dietro al Partido Popular, con il 28,2% dei consensi contro il 30,1 del PP. Ma il capo del governo ha avvertito gli elettori: "Faremo di tutto"

Una delle frasi più ripetute ultimamente dal presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, è “ir a por todas” (fare di tutto). L’ha pronunciata più volte durante il dibattito sullo stato della nazione (celebrato dal 12 al 14 luglio al Congresso dei Deputati) quando, con sorpresa di tutti, ha annunciato un pacchetto di misure fortemente progressiste per combattere l’inflazione. Quello slogan però non è rimasto in Parlamento. L’ha ripetuto anche questo sabato, durante il comitato federale del Psoe, riunito per riorganizzare la direzione del partito che dovrà affrontare l’ultimo anno di legislatura e le elezioni amministrative e generali del 2023. Con un discorso dedicato all’importanza dell’ecologia e alle misure per contrastare il cambiamento climatico – quest’anno la Spagna è stata colpita da due ondate di calore estremo e da una serie di incendi che hanno bruciato più di 150mila ettari – il leader socialista ha dato inizio alla corsa ai comizi. “Da questo momento il Psoe ha una priorità: vincere le elezioni in quelle comunità in cui si voterà nel 2023”, ha affermato prima di essere interrotto da una pioggia di applausi. “Abbiamo voglia di vincere, l’abbiamo fatto molte volte e lo rifaremo, non ho dubbi, nel 2023”, ha dichiarato riferendosi alle elezioni generali previste per il prossimo anno.

Sánchez ha riunito questo sabato il comitato federale, approfittando delle dimissioni improvvise di Adriana Lastra, ormai ex vice segretaria generale del Psoe, che ha lasciato l’incarico per motivi personali. Lastra, che sta affrontando una gravidanza a rischio, ha affermato di aver bisogno di un momento di “tranquillità e riposo”. Con l’uscita di scena di una delle esponenti più fedeli al presidente, Sánchez ha rinnovato la direzione del partito, con l’obiettivo di calmare le tensioni e incomprensioni interne e migliorare la comunicazione, in vista di un autunno segnato da difficoltà economiche e dalle elezioni amministrative e generali del 2023.

La nuova direzione del Psoe è formata da un nucleo duro socialista che comprende esponenti autorevoli, credibili e conosciuti dagli elettori. Sánchez ha scelto la ministra delle Finanze, María Jesús Montero, come vice segretaria generale del Psoe, per sostituire Adriana Lastra. La ministra, di 56 anni, è laureata in medicina e per anni è stata vice direttrice di un ospedale pubblico di Siviglia. Prima di arrivare al governo nel 2018, è stata assessora alla Salute nel governo della Giunta dell’Andalusia. Il nuovo portavoce del partito nel Congresso dei Deputati è l’ex governatore dei Paesi Baschi, Patxi López, di 62 anni, uno dei veterani del Psoe. Nel 1987, a soli 28 anni, è diventato deputato del Congresso spagnolo. Dal 2009 al 2012 è stato presidente dei Paesi Baschi e ha avuto un ruolo fondamentale nei negoziati che decretarono la fine della banda terrorista Eta, come spiega il quotidiano spagnolo El País. La ministra dell’istruzione, Pilar Alegría, è invece la nuova portavoce del partito. Classe 1977 e aragonese di origine, Alegría è stata assessora all’Innovazione, Ricerca e Università del governo di Aragona. Dal 2021 guida il ministero dell’Istruzione. Sebbene sia una politica emergente, da molti viene considerata un esponente importante per il futuro del partito.

Come spiega El País, oltre a rinnovare la direzione del Psoe, il presidente ha creato un comitato parallelo che sarà decisivo per le scelte del partito e sarà diretto dallo stesso Sánchez. Oltre alle ministre e all’ex presidente basco, entreranno a farne parte anche la ministra portavoce del governo Isabel Rodríguez, il ministro della presidenza, Félix Bolaños, e quello di Cultura e Sport, Miquel Iceta, la portavoce del partito nel senato Eva Granados, il segretario di Organizzazione del partito, Santos Cerdán, e Óscar López, capo di Gabinetto del presidente.

Il rinnovo della direzione del PSOE avviene dopo il fallimento elettorale in Andalusia e in un momento in cui i sondaggi danno come favorito il Partido Popular alle prossime elezioni. Secondo l’ultimo sondaggio del CIS pubblicato questa settimana, i popolari otterrebbero il 30,1% dei voti alle urne, contro il 28,2% dei socialisti. Unidas Podemos tornerebbe a essere la terza forza con un 13,4%, mentre Vox cadrebbe al 12%.

Per invertire la rotta dei sondaggi e dei pessimi risultati elettorali, la scorsa settimana Sánchez ha annunciato una serie di misure progressiste per alleviare gli effetti l’inflazione – gratuità di alcuni abbonamenti dei trasporti, aumento di 100 euro delle borse di studio, una tassa straordinaria alla banca e agli extra profitti delle imprese energetiche (queste ultime varranno presentate la prossima settimana in Parlamento) – dando così un giro a sinistra che ha permesso di ricucire i rapporti con Unidas Podemos. L’obiettivo era anche riacquistare la fiducia degli elettori socialisti e della classe media, frustrati dalla crisi. “Dobbiamo fare di tutto per proteggere la classe media lavoratrice da queste crisi così intense che stiamo soffrendo”, ha ripetuto questo sabato. Tuttavia, un sondaggio del CIS ha mostrato che il dibattito sullo stato della nazione, la tre giorni in cui il presidente ha annunciato le misure, non ha suscitato interesse tra gli spagnoli. Un 47,8% degli intervistati lo considera poco o per niente interessante, mentre il 50,1% pensa che i problemi reali non siano stati trattati durante gli interventi parlamentari.

Con il suo “ir a por todas” Sánchez ha messo in chiaro che farà il possibile per recuperare quei consensi persi. Oltre all’inflazione e al conflitto in Ucraina, il governo ha diversi appuntamenti importanti in agenda prima della fine della legislatura. In autunno dovrà approvare la legge di bilancio, in primavera ci saranno le elezioni amministrative e l’autunno successivo quelle generali. Inoltre, nel secondo semestre del prossimo anno spetterà alla Spagna la presidenza del Consiglio dell’Unione europea. “Ora dobbiamo mettere una marcia in più, manca un anno prima delle prossime elezioni. Mi rivolgo ai milioni di socialisti di questo paese e gli propongo di ir a por todas”, ha affermato Sánchez. La corsa ai comizi del 2023 è già iniziata.