di Giorgio Boratto
Con la prospettiva delle elezioni anticipate c’è l’auspicio di tanti politologi che la ‘Sinistra impari a fare la Sinistra’ e allora io mi auguro che il discrimine dimenticato, che la sinistra ha con la destra, torni a essere un fondamento: la lotta al neoliberismo.
Questa battaglia è anche il supporto principale per ottenere risultati contro la crisi climatica; si sa da sempre che il maggior nemico dell’ambiente è il capitalismo e le sue irresponsabili leggi di mercato che rendono in subordine, tramite la ricerca ossessiva del profitto e della crescita incontrollata, la lotta contro la crisi ambientale.
Poi da sempre la sinistra dovrebbe tutelare gli ultimi, le fasce deboli della società, ma questo obiettivo, di fronte al populismo della destra, è stato disatteso. Servirà questo a far vincere la sinistra? Non lo so; l’Italia è diventata politicamente un brutto Paese, con una classe politica molto scarsa che non saprei quanto rifletta la realtà del suo popolo; certo è che al primo posto c’è sempre il partito dell’astensione.
Contro la destra forse è auspicabile che si mobilitino tutti quelli che hanno a cuore la nostra vecchia Costituzione e si uniscano: il pericolo che la Destra cambi anche quella è reale; oltretutto la nostra Costituzione, già disattesa, contiene anche un modello economico che è contro il neoliberismo per cui si prevede l’intervento pubblico nell’economia. Sarà possibile unire un popolo allo sbando?