La relazione al Parlamento firmata da Draghi e dal ministro Franco chiede "l'autorizzazione al ricorso all’indebitamento" per le misure di sostegno a famiglie e imprese: serve il voto "a maggioranza assoluta" da parte delle Camere. Le risorse, però, devono ripianare anche i 3 miliardi stanziati con il decreto taglia bollette
Il governo ha a disposizione un tesoretto da 14,3 miliardi di euro per le misure di sostegno a famiglie e imprese. Queste sono le risorse disponibili grazie alle maggiori entrate, ovvero a un indebitamento “inferiore di 0,8 punti di Pil” rispetto alle stime, come ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, presentando in Consiglio dei ministri la relazione sull’assestamento. I fondi però non saranno tutti a disposizione del decreto Aiuti bis, atteso in Cdm la prossima settimana: serviranno anche “per ristorare le amministrazioni centrali dello Stato per le risorse utilizzate a copertura di precedenti provvedimenti di urgenza adottati nel corso dell’esercizio”. Il riferimento, in particolare, è al decreto taglia bollette approvato a fine giugno: i 3 miliardi di copertura arrivavano dal congelamento di fondi ministeriali, in attesa appunto di poter “ripianare” l’ammanco con il gettito Iva aggiuntivo.
La relazione al Parlamento del presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro Franco chiede appunto “l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento per un importo complessivamente pari a 14,3 miliardi di euro nel 2022″, come previsto dalla legge che ha introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione. Per il via libera, servirà un voto “a maggioranza assoluta” da parte delle Camere. Le risorse, si legge nella relazione, “saranno utilizzate con un provvedimento urgente di prossima adozione che il governo intende adottare” per contrastare i rincari e l’inflazione. Il premier e il titolare del Mef sottolineano la necessità di adottare “senza indugio” un provvedimento “con cui contrastare le conseguenze negative sui cittadini, sulle famiglie, sulle imprese e sulle prospettive di crescita del Paese”.
E’ appunto il nuovo decreto aiuti bis, che intende “contrastare – si legge sempre nella relazione – gli effetti su individui, famiglie, imprese ed enti pubblici legati all’incremento dei prezzi dei prodotti energetici e più in generale dell’inflazione, al perdurare della diffusione del virus Covid-19, alle ripercussioni del prolungato periodo di siccità“. Poi il passaggio sulle misure già approvato: “Nonché per ristorare le amministrazioni centrali dello Stato per le risorse utilizzate a copertura di precedenti provvedimenti di urgenza adottati nel corso dell’esercizio. Si tratta, in particolare, dell’abbattimento degli oneri di sistema sull’elettricità e sul gas disposto per il terzo trimestre dell’anno”.
Il governo richiede quindi l’autorizzazione a ricorrere all’indebitamento, “confermando per l’anno 2022 sia la previsione di crescita del prodotto interno lordo sia i saldi programmatici già autorizzati con la precedente Relazione al Parlamento di aprile scorso e incorporati nel quadro programmatico del Documento di economia e finanza 2022, nonché il rapporto debito pubblico-Pil“, si legge sempre nella relazione firmata da Franco e Draghi.
Gli incontri tra Draghi e le parti sociali
Questa mattina a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Mario Draghi ha iniziato il nuovo round di incontri con le parti sociali, ricevendo i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Cna, Confimi, Casartigiani, Confapi. Sul tavolo anche le misure da inserire proprio nel prossimo decreto. “Il bonus da 200 euro è una misura che noi riteniamo importante anche rispetto all’altra misura, il taglio dell’Iva sui beni alimentari: fra le due preferiamo la prima perché riteniamo che sia più d’aiuto alle persone che sono in difficoltà, magari pensando di darlo alle persone con reddito anche fino a 25mila“, ha detto il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, al termine dell’incontro. Ponendo l’accento anche su un altro tema: “”Una cosa che sta mettendo in difficoltà moltissime imprese artigiane è il bonus edilizia: qui abbiamo una grandissima preoccupazione. E’ il tema per noi oggi più drammaticamente importante”.
Il taglio dell’Iva è una delle proposte su cui insiste la Lega, come ribadito in una riunione tra Matteo Salvini e gli esponenti del Carroccio di governo (ministri e sottosegretari). “Piena condivisione per chiedere il taglio dell’Iva su pane, latte, pasta, riso, frutta e verdura già nel prossimo Dl Aiuti. Si tratta di un costo da circa un miliardo per un trimestre. Si sta facendo il punto anche sugli sconti per carburanti e bollette“, si legge in una nota del partito. Il presidente di Confartigianato però ha ribadito: “Il tema energetico ed il tema dei bonus dovrebbero andare nel prossimo decreto aiuti: dovrebbe esserci la proroga del taglio delle bollette per il quarto trimestre ed del bonus di 200 euro, che riteniamo una misura importante che preferiamo a taglio dell’Iva”.
Il presidente di Confimi Paolo Agnelli invece ha segnalato che nel corso della riunione “si è posto l’accento sull’abolizione del ‘de minimis‘ nel decreto aiuti che verrà modificato penso giovedì al prossimo consiglio dei ministri”. “E’ una cosa che va abolita e speriamo che giovedì lo facciano”, ha aggiunto. Cia-Agricoltori Italiani invece è preoccupata per la richiesta di estensione del credito di imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, necessario ad arginare il caro-carburante. Altra richiesta al governo che resta appesa, aggiunge Cia, è la sterilizzazione strutturale del sistema di accise sui carburanti e la definitiva eliminazione degli oneri di sistema. Nell’agenda politica poi peserà anche il ritardo sull’approvazione del decreto flussi per l’assunzione di 130mila lavoratori stagionali e il decreto siccità, con risorse finanziarie necessarie a garantire agli agricoltori misure di aiuto, prevenzione e compensazione rispetto alle eccezionali avversità causate dall’emergenza idrica.