La decisione è stata comunicata con una nota alla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, dai sindacati: "Serve un piano triennale di assunzioni che colmi la differenza tra unità previste e quelle che ci sono realmente. Siamo allo stremo, obbligati a a fare ricorso a turni 'extra' che sono estenuanti"
I Vigili del fuoco chiedono di rinforzare l’organico. Un’esigenza che viene definita “ormai improcrastinabile” dai sindacati di categoria, nel giorno in cui viene proclamato lo stato di agitazione. I rappresentanti nazionali di Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf hanno spiegato di aver “più volte manifestato l’esigenza” di intervenire senza più indugi per “incrementare il numero degli organici del Corpo dei vigili” che “sono in carenza sia nel settore operativo sia in quello del ruolo tecnico professionale”.
La decisione di proclamare lo stato di agitazione è stata comunicata attraverso una nota alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese e ai vertici del Dipartimento. Secondo i dirigenti dei sindacati: “Alle promesse non sono seguiti i fatti. L’assenza di due direttori centrali, quello delle risorse umane e dell’amministrazione generale, oltre al prossimo pensionamento del direttore della difesa civile, rappresentano una condizione senza precedenti“. I vigili del fuoco, in un’estate torrida, sono a lavoro da settimane, impegnati nello spegnimento di incendi di qualsiasi genere, dalla vegetazione alle discariche, e di qualsiasi tipologia di materiale.
Ora però “sono allo stremo“, provati da numerosi interventi che si protraggono a lungo: “In questi giorni di emergenza, con grande sacrificio e senso di responsabilità il personale è costretto a sopperire alle carenze di lavoratori”, hanno dichiarato i sindacati. “Sono obbligati infatti a a fare ricorso a turni ‘extra’ che sono estenuanti e che mettono a rischio la loro incolumità al fine di garantire la tutela e la salvaguardia dei cittadini”, aggiungono.
Per Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf la soluzione è rappresentata da un piano triennale di assunzioni, che colmi la differenza tra il numero di unità previste (39.500) e quelle che ci sono realmente (35.000): “Servono 4.500 unità soltanto per lavorare nell’ordinarietà e comunque in emergenza” hanno spiegato le rappresentanze sindacali nella nota. “Ecco perché auspichiamo ad un potenziamento che possa contare almeno su 40.000 unità operative e 5.000 unità del ruolo tecnico professionale” hanno aggiunto. Oltre a questo, al centro dello stato di agitazione del corpo dei Vigili, ci sono temi legati alle relazioni sindacali, all’organizzazione del lavoro, al tema della formazione e quelli relativi ai dispositivi di protezione individuale e alle questioni legate alla salute e alla sicurezza.