Tre persone di origine montenegrina sono state fermate dalla polizia. Sono ritenute responsabili di alcune rapine commesse tra il 2019 e il 2022 a gioiellerie del centro di Milano e sono gravemente indiziati di far parte dell’organizzazione criminale internazionale denominata “Pink Panthers”, nota per la rapidità di esecuzione delle rapine: 50, 60 secondi al massimo, per portare a termine i colpi, con la tecnica dello “smask e grab”, distruggi e prendi.
Gli agenti della sezione Antirapina della Squadra Mobile, nel corso di un servizio in borghese, hanno riconosciuto, vedendoli passeggiare in bicicletta in una via del centro cittadino, due volti noti, immortalati dalle telecamere in occasione di alcuni colpi consumati proprio a Milano. Non appena bloccati all’esterno dello stabile in cui erano stati visti entrare, è stato individuato il loro covo e qui, con enorme sorpresa, soggiornava, sotto un alias, un rapinatore montenegrino, ricercato a livello internazionale sia dalle autorità montenegrine per il reato di omicidio e detenzione illegale di armi ed esplosivi, sia poiché destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
All’interno dell’abitazione sono state trovate due pistole, fedeli riproduzioni di Beretta semiautomatiche, numerosi proiettili a salve, una mazza identica a quella utilizzata per le “spaccate” con il punteruolo in ferro saldato su una estremità e diversi capi d’abbigliamento perfettamente corrispondenti a quelli utilizzati per le rapine. I tre sono accusati di essere i responsabili di rapine commesse tra il 2019 e il 2022. L’ultima lo scorso 12 gennaio in via della Spiga.