Doveva essere un concerto come tanti. Una grande festa per Sangiovanni e il suo pubblico, ma sabato scorso al Castelgrande di Bellinzona (in Svizzera) per il Festival Castle On Air qualcosa è andato storto. Il giorno dopo Il Corriere del Ticino con il titolo “Gli inganni di Sangiovanni” ha criticato il cantautore e lo show: “Sulla scena con un pesante ritardo accompagnato unicamente da un deejay che faceva suonare i dischi suoi quali cantilenava sopra senza particolare tecnica vocale”.
Ma Sangiovanni non ci sta e, nella notte, ha pubblicato su Instagram la spiegazione di quanto accaduto. “Il tuo articolo in rima con il mio nome non fa ridere a nessuno. – ha esordito Sangiovanni – Mi stava cadendo il palco a causa del vento forte, ho dovuto fermare il concerto per far mettere al service due cavi di acciaio e tenerlo su. Mi si è spento un microfono dal nulla, l’ho cambiato e non arrivava il segnale per cui cantavo senza sentire nulla, ne ho preso un terzo e ho continuato”.
E ancora: “Per altro non stavo bene fisicamente ma non voglio usare nulla come scusa. Ho finito il mio concerto e ho provato a dare il meglio di me lo stesso per far vivere una bella serata alle persone che avevano pagato il biglietto, ho portato avanti il mio lavoro al meglio. Al contrario tuo che hai scritto di tutto pur di infangare quello per cui vivo, commentando inoltre scelte artistiche che non c’entrano nulla con quello che è successo”.
L’ex protagonista di Amici poi conclude: “Scrivo tutto ciò per ringraziare le persone che mi hanno difeso e che si sono divertite. Odio il giornalismo non oggettivo quando si parla di articoli informativi. Non dite che il mio live è stato una merda e basta. Non denigrate la mia arte. Non dite che le mie sono solo canzoncine per adolescenti o per bambini. Ho fatto ballare e cantare piccoli che hanno una vita meno fortunata della nostra e ne vado fiero. Sì, con le canzoncine. Come le chiami tu. O Voi. La gente lo capisce, e lo riconosce, la gente sa da che parte stare”.