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Daria Bignardi fa l’autostop: “Perché nessuno si è fermato per darmi un passaggio, per 43 minuti?”. Sandra Milo: “Per fortuna è arrivata un’anima buona”

"Ho una faccia poco raccomandabile? Antipatica? La gente non ha voglia di parlare o avere a che fare con gli sconosciuti? I turisti sono stressati? Si ha paura del covid? (quello sarebbe comprensibile: non avevo la mascherina)", scrive la giornalista sui social

di F. Q.

Ho una faccia poco raccomandabile? Antipatica? La gente non ha voglia di parlare o avere a che fare con gli sconosciuti? I turisti sono stressati? Si ha paura del covid? (quello sarebbe comprensibile: non avevo la mascherina)”. Sono le domande che si fa e fa ai suoi follower Daria Bignardi che su Instagram ha scritto un lungo post per raccontare la sue esperienza: “Mi sono chiesta come mai un 27 luglio a mezzogiorno, con 30 gradi, per 43 minuti nessuno si fermi per dare un passaggio a una tizia che fa l’autostop – con le borse della spesa- in un’ assolata via ai piedi di una salita di due chilometri. I maschi più gentili facevano un gesto infastidito con la mano appoggiata sul volante come per dire “svolto subito” ( anch’io!), l’unica persona amichevole è stata una ragazza che ha rallentato per dirmi che era in ritardo per andare a prendere il bambino, tutti gli altri fissavano immoti e aggrottati la strada”. La conduttrice e giornalista continua: “Mi è tornato in mente che l’anno della Maturità eravamo arrivate proprio a venti chilometri da qui in autostop, da Ferrara, in cinque ragazze con lo zaino. Lo zaino è più sexy della borsa della spesa, d’accordo, ma non credo che il tema sia quello, secondo me c’è proprio una sorta di chiusura, di diffidenza, di timidezza e pigrizia diffusa nei rapporti dal vivo. (Alla fine, dopo 43 minuti, si è fermato un conoscente sardo che andava nella direzione opposta e ha gentilmente perso dieci minuti per fare inversione e darmi un passaggio). Ah: venerdì sera parlo dei libri che ci rovinano la vita a Codrongianos, alla basilica della Santissima Trinità di Saccargia, la più spettacolare fra le chiese medievali di quest’isola spettacolare”. Molti commentatori scrivono che si sarebbero fermati ben volentieri per dare un passaggio a Bignardi: “Magari fossi stata lungo quella strada”, si legge. E Sandra Milo commenta: “La gentilezza – dote e/o virtù desueta per non dire rara di questi tempi – viene poco praticata. Eppure dovrebbe essere una naturale predisposizione d’animo. Grazie al cielo fra tante persone indaffarate un’anima buona si è fermata a darti un passaggio, deviando persino dal suo tragitto prestabilito. E tutte le altre si sono perse l’amabile conversazione di una fine donna di pensiero e di sottile ironia”.

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