Il campione del mondo di Argentina 1978 e Messico 1986 ha un patologia neurodegenerativa simile alla Sla. Nella sua carriera da calciatore è stato l'unico argentino ad aver vinto due Mondiali con l'Albiceleste
Daniel Passarella ha un patologia neurodegenerativa simile alla Sla. Secondo il quotidiano sportivo Olé l’argentino ha: “Una malattia neurodegenerativa simile alla Sla che con frequenza crescente, all’età di 69 anni, gli fa perdere il suo posto nel tempo e nello spazio”. Una notizia che ha scioccato gli amici dell’unico giocatore nella storia del calcio ad aver vinto due Mondiali con l’Albiceleste: “Non è più il Passarella che conoscevamo. Ora è un altro Daniel“.
Il campione del mondo di Argentina 1978 e Messico 1986 soffre di un deterioramento cognitivo simile a quello vissuto dal padre. Sempre secondo Olé: “I suoi amici più intimi assicurano che molto raramente esce di casa da solo e che le sue uniche attività al momento sono alcune gite con la sua Mercedes Benz intorno alla casa di Lomas de San Isidro, ma con assistenza perché all’improvviso può dimenticare dove sta andando o comunque perdere l’orientamento”.
Nella sua carriera da calciatore in Italia ha indossato le maglie di Fiorentina e Inter. Successivamente è diventato allenatore occupandosi tra le tante squadre anche del Parma nel 2001. La vita da tecnico è proseguita fino al 2oo7 quando lasciò la panchina del River Plate. Della formazione di Buenos Aires è anche diventato presidente rimanendo in carica fino al 2013, anno in cui ha detto addio al mondo del calcio.
La patologia lo affligge da ormai tre anni, ma solo ultimamente ha raggiunto questa portata. L’ultima apparizione pubblica di Passarella è datata dicembre 2020 quando andò al funerlae di Alejandro Sabella, suo storico collaboratore nei primi anni da coach. Con l’Argentina Sabella, nel ruolo di c.t., arrivò secondo al Mondiale di Brasile 2014 perdendo la finale contro la Germania.