Nella mattina di martedì 26 luglio la polizia ha ascoltato la testimonianza della cittadina inglese che lo scorso 16 luglio è stata rinvenuta in gravi condizioni in un albergo di Firenze accanto al corpo senza vita del rugbista. La donna ha dichiarato di essere stata assalita e successivamente costretta a un rapporto sessuale
Nella mattina di martedì 26 luglio la polizia ha ascoltato la testimonianza della donna inglese che lo scorso 16 luglio è stata rinvenuta in gravi condizioni in un albergo di Firenze accanto al corpo senza vita del rugbista Ricky Bibey. Agli inquirenti la donna ha raccontato che “non è stato un gioco erotico. Lui non era in sé”. Inoltre, ha aggiunto che è stata assalita e successivamente costretta a un rapporto sessuale. Durante l’atto la 45enne ha detto di aver perso i sensi per alcuni secondi. Quando si è risvegliata ha trovato il compagno inerme al suo fianco. Capita la gravità della situazione, seppur ferita e sotto choc, è riuscita a chiedere aiuto. Da chiarire è il contesto, in particolare le cause dell’accaduto. La donna, assistita dall’avvocato Stefano Goldstein, ha dichiarato che Bibey si trovava in uno stato di alterazione fortissimo.
Adesso la procura e la squadra mobile dovranno verificare la veridicità delle dichiarazioni dell’inglese. Quest’ultime, però, sembrano trovare conferme nelle analisi mediche del rugbista e della donna. L’uomo aveva segni di colluttazione sul collo e sulle braccia e potrebbe essere deceduto per via dell’abuso di cocaina e altre sostanze. La donna, invece, ha una frattura sul volto e varie ferite da difesa. Bibey assumeva regolarmente cocaina e anche quella sera lo fece insieme ad alcolici e altre sostanze, come hanno confermato gli esami svolti sul suo sangue. Le indagini, però, dovranno chiarire tutti questi aspetti.