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Svolta storica in Gran Bretagna, ammesse le telecamere durante i processi (ma con tantissime restrizioni)

Sono diversi i paletti per le trasmissioni nelle corti di giustizia: le riprese devono limitarsi alla lettura delle sentenze e possono mostrare esclusivamente i giudici e registrare solo le loro parole, senza indugiare neppure per un momento su imputati, testimoni o giurati, ma anche evitando le reazioni dei condannati.

Era impossibile filmare le fasi anche di processi di evidente interesse pubblico. E così si può parlare di svolta storica e a lungo attesa per la giustizia britannica. Da giovedì 28 luglio saranno ammesse le telecamere, con una serie di restrizioni, nei tribunali penali di Inghilterra e Galles. Si è arrivati a questo dopo un dibattito durato quasi un decennio e una legge presentata dal governo di Boris Johnson per permettere al pubblico di seguire l’epilogo di casi particolarmente seri, riguardanti ad esempio omicidi e crimini sessuali.

Il primo che rientra nel grande cambiamento per la tradizione giudiziaria dell’isola è atteso domani alla Old Bailey di Londra: riguarda il verdetto nei confronti del 25enne Ben Oliver, con problemi mentali, che ha ammesso di aver ucciso a coltellate il nonno l’anno scorso. Sono diversi i paletti per le trasmissioni nelle corti di giustizia: le riprese devono limitarsi alla lettura delle sentenze e possono mostrare esclusivamente i giudici e registrare solo le loro parole, senza indugiare neppure per un momento su imputati, testimoni o giurati, ma anche evitando le reazioni dei condannati. È previsto che ogni sentenza filmata venga conservata su YouTube. L’innovazione è stata accolta con grande soddisfazione soprattutto dalle emittenti televisive, che da tempo chiedevano questa svolta.