È stato attivato mercoledì mattina, a quattro anni dalla legge che ne disponeva l’entrata in vigore e con diverse ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia, il nuovo Registro delle opposizioni che permette ai cittadini di iscrivere anche i numeri di cellulare nell’elenco di quelli interdetti alle telefonate commerciali selvagge da parte di call center e operatori. Durante la giornata ci sono state punte di traffico sostenute: fino alle 10 il sito non è stato accessibile. E alle 17.30, riferisce il ministero dello Sviluppo economico, i cittadini iscritti erano 205mila: in particolare, oltre 166mila utenti hanno scelto la piattaforma www.registrodelleopposizioni.it per l’iscrizione, 34.000 ha utilizzato il numero verde 800 957 766 per le utenze fisse e allo 06 42986411 per i cellulari e i restanti lo hanno fatto via e-mail, inviando il modulo.
Superati i problemi iniziali, ora resta da vedere se lo strumento riuscirà davvero a fermare l’assedio del telemarketing. Le associazioni consumatori che si sono molto battute per il registro avvertono che questo è solo il primo passo. “In base alle nostre stime, il nuovo registro ridurrà il fenomeno delle telefonate selvagge solo del 20%“, spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No profit. “Questo perché i numeri telefonici degli utenti raccolti e usati da enti di ricerca internazionali e dagli operatori di telemarketing sono per la maggior parte liste prive di consensi, recuperate illegalmente nel dark web, e utilizzate da call center con sede straniera ma operanti per società commerciali italiane. Ogni 10 telefonate ricevute dagli utenti, 8,5 arrivano da call center esteri o operatori non iscritti al Roc, soggetti che non sono tenuti a rispettare le nuove disposizioni in materia di telemarketing”.
E c’è un’altra beffa, aggiunge Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “Si deve rimediare all’errore della Legge n. 5/2018 che prevede i prefissi unici, 0844 per le pubblicità, vendite e comunicazioni commerciali e 0843 per le attività statistiche, ma che poi, all’italiana, consente una deroga. Basta presentare l’identità della linea a cui poter essere contattati per eludere la disposizione, cosa che, ovviamente, hanno fatto tutti i call center. Così gli italiani ricevono chiamate da numeri cellulari e, non sapendo di chi si tratta, rispondono. Una beffa e una presa in giro”.
Allora bisogna rassegnarsi? Non ancora: “Nella prossima legislatura il registro dovrà ulteriormente essere revisionato introducendo il meccanismo del Registro Unico dei consensi, ossia il criterio per il quale solo il consumatore che si iscrive in una apposita lista può ricevere chiamate commerciali”, anticipa Gabriele. Intanto anche le aziende possono fare la loro parte, ricorda Consumerismo. Le società titolari effettive dei dati dei consumatori perché con contratti attivi (energia, gas, telefono, pay-tv), possono adoperarsi per aiutare i propri clienti a iscriversi e limitare la concorrenza sleale con chiamate commerciali scorrette da parte di operatori concorrenti che hanno ottenuto i dati senza il consenso dei consumatori. In più, dice Dona, “vanno previsti dal legislatore indennizzi automatici per i consumatori che ricevono telefonate moleste nonostante siano iscritti al nuovo Registro delle opposizioni. Solo così ci sarà un incentivo a segnalare i call center irrispettosi delle regole e il quadro sanzionatorio favorirà comportamenti virtuosi”.
L’iscrizione è gratuita e si può fare via web compilando il modulo elettronico su www.registrodelleopposizioni.it, via telefono chiamando il numero verde 800 265 265 o via email inviando l’apposito modulo all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it oppure via raccomandata.