La dottoressa di Indianapolis che ha interrotto la gravidanza della bambina di 10 anni, vittima di stupro a cui era stato negato l’aborto in Ohio, ora è stata messa sotto inchiesta dal procuratore generale dell’Indiana. Il repubblicano Todd Rokita, dunque, ha notificato l’avvio di un’inchiesta a carico di Caitlin Bernard. Ma facciamo un passo indietro. Era inizio luglio quando la storia di una bambina di 10 anni stuprata e messa incinta da un 27enne poi arrestato in Ohio, fece il giro del mondo. Il caso venne reso noto all’opinione pubblica a pochi giorni dalla contestata decisione della Corte Suprema americana che annullava la storica sentenza Roe vs Wade la quale riconosceva il diritto all’aborto. Con questa decisione il massimo organo giudiziario americano, dunque, lascia la possibilità ad ogni Stato di applicare restrizioni al diritto all’aborto molto radicali anche in circostanze eccezionali, annullando una sentenza che è stata definita una “pietra miliare” nell’ordinamento giuridico americano.
Il ginecologo che era venuto a conoscenza della storia, affidò il caso ad una collega di Indianapolis per consentire alla minore, incinta di 6 settimane e 3 giorni, di abortire legalmente in tutta sicurezza, non potendolo fare nello stato in cui risiedeva. In Ohio, infatti, i legislatori hanno stabilito il divieto di aborto dopo le sei settimane. La scelta, dunque, di andare ad Indianapolis per abortire, è risultata l’unica via percorribile. Ora la ginecologa che si è occupata dell’interruzione di gravidanza della bambina è sotto inchiesta. “Non ci è ancora chiara la natura di questa indagine e quale autorità stia indagando la dottoressa Bernard”, ha precisato l’avvocato della dottoressa Kathleen DeLaney. Ma secondo indiscrezioni, una della contestazioni fatte alla ginecologa riguarderebbe la mancata notifica dell’intervento di interruzione di gravidanza alle autorità dello stato nei tempi richiesti. “Onestamente è molto difficile per me, per la mia famiglia – ha dichiarato in un’ intervista Bernard – capire perché un esponente politico voglia prendersela con un dottore che ogni giorno aiuta pazienti del suo Stato”.
La storia- come era prevedibile- ha alzato un polverone. La dottoressa è diventata in poco tempo bersaglio di minacce e critiche dai conservatori più duri e puri che hanno persino messo in dubbio la veridicità della vicenda. La reazione della ginecologa è stata immediata invitando tutti a trascorrere un giorno nel suo ambulatorio. ” Venite a vedere chi assistiamo ogni giorno, le situazioni in cui le persone si trovano. La necessità di un’interruzione di gravidanza è la situazione più difficile che si possa immaginare”.