L'attrice ha ottenuto dal tribunale di Los Angeles il diritto di ricevere i documenti dell’azienda vinicola Château Miraval che l'attore le negava da tempo. In ballo c’è la vendita della tenuta da 500 ettari nel sud della Francia
Angelina Jolie 1-Brad Pitt 0. Siamo solo al primo tempo della “guerra del rosé” tra i due ex coniugi ma va segnalata una prima parziale vittoria per l’attrice che, con una mossa dei suoi legali, ha ottenuto dal tribunale di Los Angeles il diritto di ricevere i documenti dell’azienda vinicola Château Miraval che Pitt le negava da tempo. In ballo c’è la vendita della tenuta da 500 ettari nel sud della Francia (acquistata per 55 milioni di euro e stimata oggi almeno 100), dove vengono prodotte ogni anno milioni di bottiglie di un pregiato rosé che si è imposto tra i migliori al mondo. Da tempo la Jolie vorrebbe sbarazzarsi ma Pitt si oppone.
Lo scontro dei Brangelina sul castello in Francia
Il divorzio tra Angelina Jolie e Brad Pitt è ormai da tempo un processo show in cui le questioni finanziarie tengono banco quanto l’affido congiunto (mai sottoscritto) dei sei figli. I due attori non si sono messi d’accordo praticamente su nulla, ogni pretesto è buono per ingaggiare un altro scontro legale e il castello con annessa cantina a Miraval, in Provenza, è uno dei terreni di scontro più aspro. Acquistato nel 2008 e teatro del loro matrimonio, gli ex coniugi ne detengono le quote al 50% ma la Jolie ha deciso di vendere la sua parte per tagliare ogni legame, anche in affari, con Pitt. Il quale l’ha trascinata in tribunale pochi mesi fa accusandola di non aver rispettato il patto che prevedeva che nessuno dei due avrebbe potuto venduto le quote di Château Miraval senza il consenso dell’altro. “Lo ha fatto solo per infliggere dolore a Pitt“, hanno sostenuto gli avvocati del divo, prima di svelare un altro dettaglio inedito: l’attrice avrebbe tentato di cedere le sue quote al gruppo Stoli, di proprietà dell’oligarca russo Yuri Shefler, definito dagli avvocati di Pitt un “imprenditore con associazioni e intenzioni maligne” e bollato come appartenente al ristretto circolo di Putin.
I giudici hanno dato ragione ad Angelina Jolie
Brad Pitt si sta dunque giocando tutte le carte a disposizione, comprese quelle che minerebbero la reputazione di Angelina Jolie (da anni è ambasciatrice speciale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e sapere che fa affari con un oligarca vicino a Putin è un discreto danno d’immagine), e si oppone spiegando come vendere sarebbe un errore in quanto danneggerebbe il valore della proprietà, definita “un bene sempre più prezioso e in espansione” anche pensando anche al futuro dei figli. Secondo Page Six è proprio di queste ore una presa di posizione inaspettata da parte dei giudici che si stanno occupando del caso: dopo un mese e mezzo, il tribunale di Los Angeles ha infatti intimato all’attore di consegnare documenti e corrispondenza aziendali alla ex moglie, che li aveva chiesti finora senza ottenerli. Pitt sperava così di rallentare la vendita. Ci riuscirà? Nuovi colpi di scena sono dietro l’angolo.