Le elezioni più pazze del mondo ma anche le più importanti.
Partiamo da chi ha fatto cadere il governo Draghi: i reduci dei 5Stelle, o meglio Giuseppe Conte. Il sig. Nessuno che da quando è stato a Palazzo Chigi si è montato un pochino la testa. E’ riuscito a far esplodere il Movimento in tante piccole stelle cadenti. E’ riuscito a far diventare persino Di Maio un novello statista. E come se non bastasse il piccolo Luigi ha pure creato un nuovo partito. Non vedevamo l’ora. E ad aiutarlo si è messo addirittura il sindaco di Milano.

Solo a pensarlo qualche mese fa era pura fantapolitica. Ma le vie di Palazzo Chigi sono infinite. L’avvocato del Cremlino ora rischia anche di perdere il simbolo del Movimento se continuerà ad insistere sulle deroghe ai due mandati. Potrebbe finire con un grande vaffa di Grillo a Conte. In tutto questo lo psicodramma dei parlamentari grillini in cerca di un rinnovato seggio.

Poi c’è la Lega di Salvini. Anche oggi su La Stampa una ricostruzione che fa sempre più capire i forti legami di Putin con Salvini. Non dimentichiamo che la Lega e il partito di Putin hanno stretto da tempo un accordo programmatico. Se ci fosse un briciolo di attenzione in più questo fatto dovrebbe indignare tutto il popolo italiano.

Per non parlare di eventuali violazioni di carattere anche penale, ossia dare informazioni e collaborare con uno Stato che ci ha dichiarato ostili e che è in guerra contro una libera nazione. Fatti incredibili su cui si dovrebbe riflettere realmente.

Poi c’è Silvio Berlusconi. “Povero Silvio”, direbbe il comico di Zelig. A settembre Berlusconi compie 86 anni. Non è proprio molto lucido e sembra sempre più vittima di badanti che decidono per lui. La scelta di non votare la fiducia a Draghi è un segno irreversibile verso la fine politica di Forza Italia. Non a caso i tre ministri di Forza Italia del governo Draghi hanno lasciato Berlusconi: Gelmini, Brunetta, Carfagna e molti parlamentari collegati hanno lasciato Forza Italia. E molti altri andranno via. Praticamente il centro rappresentato da Forza Italia non esiste più.

Tutti alla corte della Meloni. Usato sicuro ma con idee e capacità politica pessima. La Meloni è colei che vuole uscire dall’Europa e che non garantisce stabilità. Insomma, una destra unita solo dalla coerenza per amore del potere e della poltrona. Un quadro desolante. Ma non finisce qui.

Poi c’è il Pd. O meglio la sua Ditta di anima thailandese, dove comandano Bettini e D’Alema. Hanno sdoganato i 5stelle e soprattutto Conte. Hanno sfiduciato Draghi e ora fanno finta di non candidarsi insieme. Ridicoli. Lo sanno tutti che governano insieme in alcune Regioni e che poi eventualmente si riuniranno. Poi ci sono i veti contro Renzi. Poi c’è Calenda che vuole candidarsi a tutto comprese le elezioni per mister Italia.

Insomma, liste ed eventuali coalizioni che non hanno nulla di nuovo e nulla di fresco. Dove Berlusconi ancora si ricandida per diventare poi presidente del Senato. Scene da film di Albanese. Ma come direbbe qualcuno, questi siamo. Tanti piccoli uomini che altro non sanno fare che stare in Parlamento. La soluzione migliore e più credibile sarebbe ogni partito per conto suo. Un nuovo governo Draghi con i partiti che avranno le stesse idee veramente e non vecchie casacche scolorire di appartenenza.
Ma difficilmente sarà così.

Sarà una corsa per il seggio sicuro.
Per il governo si vedrà.

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