L’Uefa ha aperto un’inchiesta sui cori pro Putin scanditi ieri sera a Istanbul dai tifosi del Fenerbahce durante il match di qualificazione ai gironi della prossima Champions League con la Dinamo Kiev, una delle principali squadre ucraine. In una nota l’Uefa ha precisato che l’inchiesta nasce dal “presunto comportamento immorale” dei supporter del Fenerbahce.
Le autorità ucraine hanno condannato l’episodio, avvenuto dopo un gol della Dinamo Kiev, che alla fine si è imposta 2-1 sulla squadra turca e ha passato il turno in virtù dello 0-0 dell’andata.
L’ambasciatore ucraino in Turchia, Vasyl Bodnar, si è detto “rattristato”. “Non capiremo mai le parole di sostegno all’assassino e aggressore russo che uccide deliberatamente gli ucraini e distrugge il nostro Paese”, ha scritto su Facebook. Secondo la Bbc, gli slogan sarebbero partiti dopo che il centrocampista della Dinamo Vitaliy Buyalskyi ha festeggiato il gol del vantaggio mimando il gesto dell’aquila con le mani. Alcuni tifosi turchi hanno ritenuto il gesto un affronto in quanto l’aquila è il simbolo del Besiktas, arci-rivale del Fenerbahce.
Al termine del match l’allenatore della Dinamo, Mircea Lucescu, ha detto ai giornalisti che lo sport “non può accettare il comportamento di questi tifosi”. “Non mi aspettavo questi cori. È un peccato”, ha aggiunto. Lucescu, ex allenatore della nazionale turca, ha poi rifiutato di partecipare a una conferenza stampa post partita per protesta. La società turca ha preso le distanze da quanto accaduto, sottolineando che le azioni dei suoi sostenitori non rappresentano in alcun modo la “posizione” del club e aggiungendo che “sport e politica dovrebbero essere sempre tenuti separati”.
I cori hanno suscitato indignazione sui social media, dove alcune persone hanno chiesto l’esclusione delle squadre turche dalle competizioni europee.