Cinema

Giornate degli Autori, in concorso anche il Padre Pio di Abel Ferrara con l’ex bad boy del cinema Shia LaBeouf

La sezione autonoma e parallela della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia promossa da ANAC e 100autori ha un programma in cui emergono altre sorprese specie dal fuori concorso

di Anna Maria Pasetti

Sognando la Luna. Così recita l’introduzione della direttrice artistica Gaia Furrer alla 19ma edizione delle Giornate degli Autori, sezione autonoma e parallela della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia promossa da ANAC e 100autori. E recita bene, perché è sulla Luna che sono “custoditi i sogni e il senno degli uomini” in una fase critica della Storia ove “è necessario un balzo poetico (…) espressione dell’urgenza di andare avanti”.

Così sulla carta si declina la ricca selezione in programma dal 31 agosto al 10 settembre, come sempre articolata fra concorso, fuori concorso, eventi speciali e Notti Veneziane organizzate con L’Isola di Edipo. E mediaticamente a spiccare sono soprattutto due nomi, entrambi dagli States: Steve Buscemi, che da regista porta in prima mondiale The Listener come film di chiusura delle GdA, e Abel Ferrara, che ha accettato di concorrere con il suo Padre Pio, biopic co-prodotto da Italia, Germania e Regno Unito, sul noto frate santo interpretato dal divo Shia LaBeouf: il connubio tra l’autore newyorkese e l’ex bad boy del cinema indipendente americano sulle tracce del santo da Pietrelcina suona esplosivo, e ancor di più se nel cast si aggiunge la presenza di Asia Argento.

Ma scorrendo il programma emergono altre sorprese, specie dal fuori concorso. Come il già annunciato doc del prolifico britannico Mark Cousins su La marcia su Roma (con la voce di Alba Rohrwacher) e Le favolose di Roberta Torre, un racconto post mortem su chi ha sempre avuto l’identità negata. O Spaccaossa del “cuntista” Vincenzo Pirrotta con la presenza, fra i vari “cuntisti”, di Luigi Lo Cascio e Il paese delle persone integre di Christian Carmosino Mereu interamente girato in Burkina Faso durante l’insurrezione non armata a del 2014 e negli anni a seguire. Entrando invece nella competizione, la cui giuria sarà guidata dalla sceneggiatrice e regista francese “cult” Céline Sciamma, la bandiera tricolore è affidata al sardo Salvatore Mereu, habitué della Mostra veneziana, con il suo Bentu.

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