Lo scrittore e critico letterario aveva 92 anni. Nel 1984 aveva vinto il Premio Strega con "Tolstoj", biografia romanzata dell'omonimo scrittore russo. L'abbraccio delle redazioni del Fatto all'amico e collega Stefano Citati
Si è spento all’età di 92 anni Pietro Citati, scrittore e critico letterario. Nato a Firenze da una nobile famiglia siciliana, trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Torino, dove frequenta l’Istituto Sociale e in seguito il liceo classico Massimo d’Azeglio. Nel 1942, durante la guerra, si trasferisce con la famiglia in Liguria. Laureatosi nel 1951 in Lettere moderne all’Università di Pisa quale allievo della Scuola Normale Superiore, inizia la sua carriera di critico letterario collaborando a riviste come Il Punto, L’approdo e Paragone. Dal 1954 al 1959 insegna italiano nelle scuole professionali di Frascati e della periferia di Roma. Negli anni Sessanta scrive per il quotidiano Il Giorno. Dal 1973 inizia ad alternare lunghe collaborazioni tra il Corriere della Sera e Repubblica. Nel corso della sua carriera Pietro Citati si cimenta con successo nella saggistica e nella biografia letteraria di grandi scrittori, da Alessandro Manzoni a Kafka, passando per Goethe e Giacomo Leopardi. Varie sue pagine sono dedicate anche ai miti dei popoli antichi e della grecità, alle dottrine religiose e filosofiche come l’Ermetismo. Nel 1984 vince il Premio Strega con Tolstoj, biografia romanzata dell’omonimo scrittore russo.
Gli amici di tutto il Fatto Quotidiano si stringono a Stefano e alla sua famiglia per la perdita del papà Pietro Citati.