Le parole del presidente di regione in quota Fratelli d'Italia a SkyTg24. Calenda: "È un troglodita". Richetti: "Ora Meloni chieda scusa". La solidarietà di tutto il Pd. La replica del diretto interessato: "Nell’esprimere un dispiacere per la loro scelta non ho potuto non sottolineare il fatto che si prestino alla strumentalizzazione della sinistra"
Nel giorno dell’ufficializzazione del passaggio delle ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini da Forza Italia ad Azione di Carlo Calenda, il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio è riuscito a prendersi la scena. Come? Merito (si fa per dire) del suo commento con tanto di insulti sessisti nei confronti delle due ex esponenti berlusconiane (Marsilio invece è stato eletto con Fratelli d’Italia). Testuale: “A me dispiace vedere due care amiche come Mariastella Gelmini e Mara Carfagna fare quella scelta – ha detto il politico abruzzese ai microfoni di SkyTg24 – Auguri per il loro percorso politico, dopodiché due persone che fino a ieri erano considerate delle poco di buono, frequentatrici dei salotti e dei festini di Arcore oggi sono due nobildonne e due grandi statiste che salvano il mondo e l’Europa dalla cattiva destra sovranista. Spero – ha continuato l’esponente di Fratelli d’Italia – che anche Toti non voglia fare questo percorso, si ricordi da dove proviene e con chi governa e chi lo ha difeso quando veniva attaccato”.
Parole che hanno provocato reazioni delle stesso tono, a partire da quelle di Carlo Calenda, il leader del partito che ha accolto Gelmini e Carfagna dopo l’addio da Forza Italia: “Un uomo, anche presidente di Regione, che si esprime come Lei si è espresso nei confronti di Carfagna e Gelmini, peraltro ministri di governo in carica, dimostra di essere un piccolo troglodita. Mi spiace per la Regione Abruzzo. Meriterebbe molto di meglio”. Di “parole ignobili” ha parlato invece Debora Serracchiani (Pd), che si è anche augurata che “uomini e donne della destra prendano le distanze da tanta inciviltà“. Solidarietà anche da parte di Simona Malpezzi, capogruppo del Pd al Senato. Matteo Richetti, presidente di Azione, ha chiesto invece le scuse pubbliche da parte del leader del partito di Marsilio: “La destra, e Marsilio rappresenta quella peggiore, fa così: quando le persone libere e coraggiose non accettano la deriva becera e irresponsabile vengono insultate con le argomentazioni più schifose e sessiste – ha detto – Spero che Giorgia Meloni dica qualcosa su questo modo di offendere due donne impegnate nelle istituzioni“.
A stretto giro di posta è arrivata la precisazione del diretto interessato, che ha sottolineato come le sue parole siano state strumentalizzate: “Denuncerò sempre l’ipocrisia e il doppiopesismo della sinistra che per decenni ha massacrato mediaticamente queste persone e che oggi esprime loro una solidarietà pelosa e interessata solo per fare polemiche strumentali“. Dopo aver attaccato Calenda, Marsilio ha spiegato l’intento delle sue dichiarazioni: “Ho espresso il dispiacere per la loro scelta e ho fatto loro gli auguri, ma nell’esprimere un dispiacere per la loro scelta non ho potuto non sottolineare il fatto che si prestino alla strumentalizzazione della sinistra. Con Mara Carfagna ho avuto modo di chiarire personalmente le mie parole. Ho detto e lo ripeto – sottolinea – che per molti anni tutte le donne che gravitavano intorno a Berlusconi sono state oggetto di insulti sessisti, denigrazioni, allusioni pesanti rispetto a pratiche sessuali, se non genericamente considerate dalle femministe militanti e progressiste come schiave della cultura maschilista”. E infine: “Sono pronto a querelare chiunque continui ad offendermi imputandomi offese e insulti personali che non ho fatto – ha concluso – perché non mi appartengono. Semmai in 30 anni di impegno politico da quelle offese e da quegli insulti ho difeso esattamente queste persone che oggi mi accusano di attaccare“.