"Diana, noi non ti abbiamo mai abbandonato. È tua madre che è una pazza" ha detto Maria, la nonna materna della piccola piangendo sulla piccola bara bianca deposta nell’auto funebre.
A otto giorni dal ritrovamento del suo corpicino senza vita, oggi sono stati celebrati i funerali di Diana, 18 mesi, morta di stenti per essere stata lasciata da sola dalla madre per una settimana. “Non comprendiamo come sia potuto succedere l’abbandono di una bambina fino all’esito tragico della morte di stenti. Condividiamo lo sconcerto e l’orrore – dice l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel messaggio letto ai funerali – Abitare in città dovrebbe significare far parte di una comunità e ogni solitudine dovrebbe trovare rimedio nell’attenzione reciproca e nell’operosa solidarietà. Riconosciamo la nostra impotenza. Preghiamo perché Diana abbia presso Dio quella pienezza di vita e di gioia che le è stata negata sulla terra – aggiunge monsignor Delpini -. Preghiamo perché il dramma incomprensibile risvegli a compassione e a sapienza la mamma Alessia. Preghiamo perché lo Spirito di Dio ci aiuti a essere protagonisti di una storia di fraternità”.
“Viviamo un senso di impotenza profonda, per tutto quello che avremmo potuto fare se avessimo saputo. Questo non ce lo toglierà nessuno” dice nell’omelia don Luca Violoni nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, a San Giuliano Milanese. Diana “non aveva la parola, non ha potuto verbalizzare quello che ha provato o chiedere a parole un aiuto” ha osservato, ma “Dio non vuole che si perda, e neanche sua madre” perché “ciascuno di noi vale enormemente”. Don Violoni ha poi citato il sociologo Zygmunt Bauman: “Sosteneva che siamo in una società liquida, mentre oggi verrebbe da dire che siamo in una società ‘gassosa’ dove il soggetto sembra squagliarsi su se stesso, incapace di azioni umane. Siamo qui per dire che vogliamo tutt’altro tipo di umanità e di relazioni”. E, osservando i banchi della chiesa gremiti, ha notato: “C’è una comunità che non si rassegna e vuole costruire un modo di vivere diverso”. “Diana, noi non ti abbiamo mai abbandonato. È tua madre che è una pazza” ha detto Maria, la nonna materna della piccola piangendo sulla piccola bara bianca deposta nell’auto funebre. Alle esequie era presente anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Intanto sono stati anticipati a domani gli accertamenti tecnici irripetibili sul biberon e il suo beccuccio, sulla boccetta di En e altro materiale disposti dal pm Francesco De Tommasi che indaga sulla morte della piccola Diana. Le operazioni tecniche fissate negli uffici della polizia scientifica della Questura per il primo agosto, stando a quanto riferito sono state riprogrammate per il 30 luglio. Inquirenti e investigatori, che stanno ricostruendo quanto è accaduto nei minimi dettagli e stanno scavando nella vita di Alessia Pifferi – in carcere con l’accisa di omicidio – anche per rintracciare il padre biologico della piccina, intendono tra l’altro verificare se la bimba sia stata stordita con l’En, un potente ansiolitici lasciato in casa da un uomo con cui la madre aveva avuto qualche incontro.
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