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Le domande della Russia su Lega e governo | La portavoce del ministro Lavrov: “Politici e media italiani si fanno pilotare da attori esterni”

"Se prima la capacità di cambiare i governi a Roma era attribuita all’ambasciatore russo, ora un primo segretario ordinario può farlo rivolgendo una domanda a un assistente di uno dei politici italiani", dice all'Ansa la portavoce del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, Maria Zakharova. E attacca direttamente "La Stampa": "Non ha senso commentare le invenzioni di questo giornale, uno dei principali "fakemaker" dello spazio informativo italiano"

“È tutto come in una fiaba: più si va avanti, peggio è. Se prima la capacità di cambiare i governi a Roma era attribuita all’ambasciatore russo, ora un primo segretario ordinario può farlo rivolgendo una domanda a un assistente di uno dei politici italiani”, così, raggiunta dall’Ansa, la portavoce del ministro degli Esteri russo Maria Zakharova commenta il caso sollevato dalla Stampa sui contatti tra l’emissario di Matteo Salvini, Antonio Capuano, e il funzionario dell’ambasciata russa in Italia Oleg Kostyukov a proposito della caduta del governo di Mario Draghi. “Percepiamo l’Italia come uno Stato sovrano che persegue una politica interna ed estera indipendente: la consideriamo un Paese forte che occupa un posto unico nella storia mondiale e ha un impatto positivo sulla vita internazionale”, dice Zakharova. “Per questi motivi i rapporti tra Russia e Italia sono sempre stati caratterizzati da pragmatismo, comprensione reciproca e rispetto reciproco. Per noi – prosegue – è strano osservare come la classe politica italiana e i media dimentichino la propria autosufficienza e orgoglio nazionale, inizino a farsi pilotare da attori esterni, copiando volgarmente anche le peggiori pratiche e modelli di campagna elettorale, tentando di giocare la “carta russa” e diffondendo coscientemente il mito dell’ingerenza di Mosca nei processi elettorali”.

Poi la portavoce di Sergei Lavrov attacca direttamente il quotidiano torinese, citando esempi di presunte diffusioni di fake news: “A quanto ho capito, si tratta di pubblicazioni dello stesso giornale che è stato segnato negli ultimi mesi da un numero considerevole di vere e proprie dichiarazioni false. Basti ricordare – ha continuato Zakharova – la palese falsificazione commessa da questa testata il 16 marzo di quest’anno, quando le notizie sul bombardamento di Kiev sotto il titolo “La carneficina“, erano accompagnate da una fotografia delle conseguenze di un attacco missilistico delle forze armate ucraine sul centro di Donetsk. È stato sulle pagine di questo organo mediatico che è stata discussa la possibilità e l’opportunità dell’eliminazione fisica del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Non ha senso entrare in un dibattito o comunque commentare le invenzioni di questo giornale, che, purtroppo, può già vantare gli ‘allorì di uno dei principali fakemaker dello spazio informativo italiano”, conclude.

Secondo quanto La Stampa ha riportato giovedì facendo riferimento a fonti d’intelligence (ma non specificando di quale Stato), durante un incontro all’ambasciata russa – due mesi prima della caduta dell’esecutivo Draghi – Kostyukov chiedeva a Capuano se il Carroccio fosse interessato a ritirare i propri ministri, facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del governo italiano. “Le notizie apparse sul quotidiano circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni sono prive di ogni fondamento“, aveva fatto sapere nelle ore successive Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza della Repubblica. Venerdì mattina, peraltro, il quotidiano La Verità ha ricordato di aver già raccontato dell’interesse di Kostyukov alle sorti del governo italiano il 10 giugno, cioè quaranta giorni prima dell’articolo della Stampa: i funzionari russi, si leggeva nell’articolo, “si sarebbero mostrati interessati a sapere se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo”, senza far riferimento a documenti d’intelligence.