Nel dibattito mediatico e politico scatenato dall’articolo de La Stampa sui contatti tra il consigliere per i rapporti internazionali di Matteo Salvini, Antonio Capuano, e Oleg Kostyukov, “importante funzionario dell’ambasciata russa” in Italia, una domanda rimane ancora senza risposta: da dove vengono le informazioni pubblicate dal quotidiano torinese? Un aspetto tutt’altro che secondario, dato che l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, attraverso il sottosegretario Franco Gabrielli, ha diffuso una smentita ufficiale specificando che “le notizie apparse sul quotidiano La Stampa circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni” tra Capuano e rappresentanti dell’ambasciata russa “sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir in occasione di analoghi articoli apparsi nei mesi scorsi”. Il Domani, però, replica sostenendo che, secondo “fonti interne al comparto, funzionari russi e autorevoli esponenti governativi vicini al dossier” sentiti dal quotidiano “all’origine dell’episodio c’è un’operazione di spionaggio dei nostri servizi che hanno effettuato intercettazioni preventive sul telefono di Capuano“.
L’articolo a firma di Jacopo Iacoboni comparso sul giornale di Torino non aiuta a sciogliere il dubbio. Nel testo si fa solo riferimento a generiche “fonti d’intelligence” senza mai specificarne la nazionalità. Secondo quanto si legge su La Verità, che oggi rivendica la paternità dello scoop avendo pubblicato la notizia già 40 giorni fa, la versione fornita da Gabrielli sarebbe veritiera e anzi si insinua che le informazioni raccolte dal giornalista de La Stampa possano arrivare da fonti legate all’ambasciata americana a Roma, proprio perché nell’articolo si fa riferimento più volte all’interessamento dei funzionari di Washington e all’atteggiamento tenuto da questi una volta appurati i contatti tra la Russia e gli ambienti leghisti.
Ma Domani, come detto, fornisce una versione ben diversa, andando contro quella ufficiale del sottosegretario Gabrielli. Tanto che il giornale parla di “una fuga di notizie che in queste ore sta preoccupando le nostre agenzie di sicurezza, in primis l’Aisi di Mario Parente e poi il Dis di Elisabetta Belloni: quasi mai intercettazioni preventive effettuate dai servizi a cittadini italiani o stranieri sono arrivate in tempo reale sui media”. Delle intercettazioni nei confronti di Capuano la Lega inizia a sospettare a fine maggio, proprio dopo le rivelazioni de La Verità sul pasticcio dei biglietti per il viaggio in Russia di Matteo Salvini, poi mai avvenuto: “È in quel momento che abbiamo capito che probabilmente Capuano era stato intercettato”, hanno detto alcuni “fedelissimi” del leghista al giornale. Inoltre, fonti russe sentite da Domani sostengono che non vi sia mai stata un’operazione di sabotaggio nei confronti del governo Draghi: “Sui giornali italiani era tutto un susseguirsi di dichiarazioni della Lega contro il governo sulla questione del ddl Concorrenza e dei balneari“, ricordano. Se la ricostruzione di Domani, che sull’operazione d’intelligence nei confronti di Capuano sostiene di avere più di un riscontro, sarà confermata, resta da capire il perché di una smentita tanto puntuale e secca da parte di Gabrielli.