Il direttore del fattoquotidiano.it, Peter Gomez, ospite della trasmissione “In onda” (La7), riassume la vicenda dei legami tra Russia e la Lega, riemersa a seguito delle rivelazioni de La Stampa sui contatti tra il consigliere per i rapporti internazionali di Matteo Salvini, Antonio Capuano, e Oleg Kostyukov, “importante funzionario dell’ambasciata russa” in Italia.
Gomez parte dalla questione dei presunti fondi russi alla Lega, che ha portato la Procura di Milano a indagare Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione Lombardia-Russia, dopo i suoi incontri nell’hotel moscovita Metropol con emissari di Putin. L’oggetto dell’inchiesta giudiziaria è la compravendita di idrocarburi che, in base alle registrazioni effettuate nel corso dell’incontro, avrebbe dovuto finanziare la Lega con 65 milioni di dollari.
Il direttore del Fatto online spiega: “L’affare non si conclude perché esce sui giornali. Ma il punto politico è un altro: chiamato in Parlamento, Salvini si rifiuta di chiarire. E si rifiuta anche di mollare Savoini. Non ne prende le distanze. Quello che accade oggi è esattamente la prosecuzione di quello che è successo prima, perché la vera domanda che ci dobbiamo porre è se qualcuno è ricattabile. Tutti – continua – possono avere avuto rapporti con dittatori, perché questo attiene alla sfera della politica. Altro conto è se sei ricattabile. I servizi segreti lavorano sui ricatti. Quindi, perché Savoini non è stato mandato a quel paese da Salvini? È chiaro che non sono stati presi dei soldi, ma c’era l’intenzione di prenderli”.
Gomez pone una seconda questione riguardante Berlusconi: “Abbiamo letto tutti che dall’ambasciata americana partivano messaggi in cui si chiedeva se Putin e Berlusconi avessero rapporti economici e perché così tanti ex collaboratori di Berlusconi si occupassero di importazioni di gas. La pista dei soldi non sarà mai risolta in occasione di queste elezioni, ma ribadisco: il punto sulla ricattabilità fa la differenza su tutto“.