di Cifa (Comitati idonei Funzionari amministrativi)

Le condizioni in cui versa la Pubblica amministrazione italiana sono note a livello nazionale ed europeo. In linea con gli indirizzi del Next Generation Eu, la Commissione Ue ha individuato tra le Country Specific Recommendations, indirizzate allo Stato italiano, il miglioramento della Pubblica amministrazione tramite “il rafforzamento delle capacità e delle competenze del fattore umano e a una riduzione di tempi e costi dei procedimenti amministrativi”. Nel Pnrr è scritto chiaramente: Il personale pubblico in Italia, dopo anni di blocco del turn over, registra forti carenze in alcuni settori e un’età media molto elevata.

Ciò rende prioritario assicurare un ricambio generazionale e culturale nelle PA centrali e locali, anche semplificando il reclutamento, e attingendo a nuovi profili professionali individuati mediante la ricognizione dei fabbisogni. Dalle previsioni Unioncamere/Anpal, emerge che “la Pubblica amministrazione avrà bisogno nei prossimi 5 anni di oltre 740 mila nuovi occupati”. Lo stesso ministro per la PA ha confermato l’enorme esigenza di personale, mentre la Ragioneria Generale dello Stato parla di circa 100 mila nuove unità come fabbisogno annuale.

In linea con queste informazioni, è stato bandito un Concorso Unico per Funzionari Amministrativi da inserire nei Ministeri italiani e in tutte le altre PPAA che ne avessero bisogno. Tra gli idonei della graduatoria del Concorso Unico, si è deciso di dare costituzione al Cifa (Comitato Idonei Funzionari Amministrativi), il cui obiettivo principale è l’efficientamento delle PPAA, anche attraverso l’utilizzo della graduatoria in questione, considerato che il profilo di funzionario amministrativo rappresenta una figura comune per tutti gli Enti pubblici.

Tuttavia, rispetto ad una graduatoria di circa 21mila idonei, la più ampia nella storia della Repubblica, ad oggi solamente poco più di 3mila e 300 unità sono state utilizzate per fare fronte all’enorme carenza di personale della PA italiana.

È una graduatoria molto folta composta da laureati, che ha al suo interno una serie di professionalità poliedriche, tutte con una spiccata vocazione per l’esercizio delle pubbliche funzioni nell’ampio e variegato panorama delle Amministrazioni italiane. Si tratta di donne e uomini capaci, che hanno saputo fronteggiare con successo quesiti di natura diversa, non solo specificamente professionali, ma anche legati alla soluzione di problematiche situazionali e di logica, atti già a stabilire l’idoneità del comportamento dei singoli nella logica organizzativa della P.A.

Da febbraio 2022, il Comitato ha chiesto l’apertura di un dialogo con il Dipartimento Funziona Pubblica e il Ministero della PA, alla quale sono seguite altre richieste e solleciti presso gli uffici competenti. Si è inoltre chiesta e ottenuta una collaborazione con le tre maggiori sigle sindacali FP CGIL, CISL FP e UIL PA, i cui responsabili, dietro concertazione, hanno inviato una richiesta di incontro con il ministro Brunetta ed una nota congiunta a tutti i Gruppi parlamentari per trattare i punti in comune con il CIFA.

Sono state anche informate le Commissioni Parlamentari competenti, sia alla Camera che al Senato. Insomma, tutte le attività avviate sono tese a fornire in maniera costruttiva un valore aggiunto nel processo di rinnovamento della Pubblica amministrazione italiana, basti pensare che l’articolo 4 della Legge n. 125 del 2013, accompagnato dalla L. 150 del 2013 sul turn over, prevede proprio che in caso di Concorsi Unici gli Enti pubblici, anche in osservanza del criterio di economicità, debbano attingere dalla graduatoria esistente per colmare il proprio fabbisogno di personale, prima di bandire altri concorsi per i medesimi profili.

Infine, ma solo per un mero fattore temporale, va considerato che in seguito alla crisi di governo, il 25 settembre vi saranno le elezioni politiche che rischiano di rallentare ancor di più la copertura dei fabbisogni di personale. A questo punto ci vorrebbe una scelta di buon senso ed utilizzare la graduatoria del Concorso Unico al fine di evitare il concreto rischio di paralisi di numerosi uffici pubblici e dei relativi servizi. Auspichiamo quindi che il CIFA possa presto ricevere una risposta alle istanze inoltrate, accompagnata dalla volontà di collaborazione da parte dei responsabili delle strutture competenti.

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