Ancora un colpo di scena nella gestione delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25. Il controllo infatti torna nelle mani di Anas, come aveva stabilito un decreto legge del consiglio dei ministri il 7 luglio scorso. Il Consiglio di Stato ha riformato l‘ordinanza del Tar del Lazio che aveva concesso per due volte la sospensiva della decisione del governo accogliendo il ricorso della concessionaria Strada dei Parchi spa che si era rivolta ai giudici amministrativi contro la revoca in danno per gravi inadempienze della concessione. I giudici hanno accolto l’istanza dell’Avvocatura dello Stato sospendendo la ordinanza del Tar del 27 luglio e fissando la udienza di merito il prossimo 25 agosto. Da oggi la gestione torna nelle mani dello Stato attraverso Anas al culmine di una serrata battaglia battaglia tra il governo centrale e la società del gruppo industriale abruzzese Toto che continuerà a lungo.

La concessione per le autostrade A24 e A25 è attiva dal 2000 ed era stata affidata a Sdp, in base alla scadenza contrattuale, sino al 2030. Alla revoca la società ha risposto impugnando il provvedimento e la prima sospensiva è arrivata il 12 luglio. La gestione dei 2 tronconi autostradali torna ad Anas sino all’udienza di merito del Tar Lazio, fissata il 20 settembre. Strada dei Parchi in una nota esprime “stupore e disappunto” nell’apprendere “che il Consiglio di Stato in una giornata festiva senza dibattimento e con un provvedimento che, così come riportato nel testo, non tiene minimamente conto delle ragioni oppositive presentate, ha deciso di annullare la sospensiva, deliberata per ben due volte dal Tar, degli effetti del decreto Mims recepito dal Governo con cui gli era stata unilateralmente e senza giusta causa revocata la concessione delle autostrade A24/A25″. La scelta “non può che discendere da una precisa quanto incomprensibile volontà“, sostiene il gruppo, “mai esercitata in passato nemmeno dopo i tragici eventi consumatisi su altre autostrade. Infatti, ciò che appare quantomeno anomalo è la pervicace insistenza dimostrata dal Mims e dalla Presidenza del Consiglio nel perseguire un’azione che, al momento, sta solo comportando un ingente e costoso sforzo burocratico e che porterà a ingenti danni alle casse dello Stato. Oltre che generare preoccupazioni in chi quotidianamente gestisce e vive l’infrastruttura autostradale, esponendola, a causa dell’ennesimo immotivato cambio del gestore, a pericoli tanto inutili quanto allarmanti per l’utenza”.

Strada dei Parchi ricorda “di aver già comunicato ufficialmente, in data 12 maggio 2022, l’intenzione di rinunciare alla concessione perché, nonostante la stessa fosse stata ottenuta con una delle pochissime gare secondo la normativa europea tenutesi in Italia, sono state create e pervicacemente perpetuate da parte del Concedente condizioni di insostenibilità della gestione dell’infrastruttura. Soprattutto per la mancata definizione da parte del Concedente del nuovo Piano Economico Finanziario (Pef), strumento fondamentale per rendere efficiente la gestione delle autostrade e garantirne la sicurezza antisismica come prevede la specifica normativa. Uno stallo che si trascina da anni minando la stabilità economica della Società, da tempo impegnata a garantire comunque la sicurezza di A24 e A25, anche con investimenti superiori a quanto previsto dal contratto di concessione”. La società “intende uscire da questo contenzioso dimostrando l’insussistenza delle accuse di ‘grave inadempimento’ nella manutenzione delle autostrade, mosse dal Mims ma mai dimostrate in alcuna sede”.

Il 27 luglio il Tar del Lazio aveva proposto un’intesa a Strada dei Parchi Spa, all’avvocatura dello Stato in rappresentanza del Mims, di Anas e Consiglio dei ministri. Avvocatura ed Anas sarebbero stati d’accordo a lasciare la gestione fino alla udienza di merito del 20 settembre prossimo a Sdp: a far saltare l’intesa sarebbe stato il governo. A quel punto i giudici amministrativi avevano confermato la sospensiva alla revoca anticipata con la novità del controllo di tutte le attività di gestione affidata all’avvocato Marco Corsini, commissario straordinario nominato dal governo per interventi urgenti per il ripristino e la messa in sicurezza delle due tratte autostradali che aveva assunto “funzioni di costante supervisione e diretta ed assidua vigilanza”, con il monitoraggio affidato a Mims ed Anas.

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